Repubblica: “Vignato, il classe 2000 che stupiva Totti. Ecco la pedina per avere Inzaghi”

Una trattativa fatta di incastri, condizioni e scelte personali. Il Palermo sogna Filippo Inzaghi per la panchina e lavora dietro le quinte per sbloccare un affare che non riguarda solo l’allenatore, ma coinvolge anche il destino di Emanuel Vignato, trequartista classe 2000. Un’operazione complessa, raccontata nel dettaglio da Alessandro Geraci su la Repubblica – Palermo, che potrebbe presto dare forma al nuovo corso tecnico dei rosanero.
La priorità del club è chiara: affidare la squadra a Superpippo per il post Dionisi. Il contratto con l’ex tecnico del Pisa sarebbe già definito nei suoi contorni principali — biennale con opzione per un terzo anno — ma resta da sciogliere il nodo con il club toscano, con cui Inzaghi è ancora legato. L’uscita consensuale non è scontata, anche alla luce delle incomprensioni emerse dopo la promozione in Serie A: il tecnico non si è sentito supportato a sufficienza per affrontare con solidità il massimo campionato, e da lì è nata l’idea di voltare pagina.
La pedina Vignato nella trattativa
Ma come spiega ancora Geraci su Repubblica, il vero ago della bilancia potrebbe essere Vignato, giocatore che Inzaghi conosce bene, avendolo già allenato alla Salernitana. Il fantasista è considerato funzionale al nuovo progetto rosanero, sia per le sue caratteristiche tecniche, sia per la giovane età che si sposa con la linea tracciata dal City Football Group. Il suo nome, infatti, circolava già due stagioni fa, quando fu l’allora tecnico Corini a suggerirne il profilo alla dirigenza.
Vignato, però, è ancora combattuto. Da un lato c’è la legittima ambizione di restare in Serie A con il Pisa, dall’altro la possibilità di rilanciarsi in un ambiente che potrebbe garantirgli minutaggio e centralità. La scorsa stagione lo ha visto ai margini: undici presenze, nessuna rete, un solo assist. Un’annata difficile, segnata anche da problemi fisici e da impieghi sporadici, quasi mai per l’intero arco dei novanta minuti.
Un talento da rilanciare
Eppure, il talento non si discute. Lo ricorda lo stesso Geraci su Repubblica Palermo, riportando l’aneddoto che lo vide protagonista nel suo esordio con il Chievo a soli 16 anni. Di fronte a lui, Francesco Totti, che gli si avvicinò chiedendogli: «Ma te chi sei? Quanti anni hai, ne vuoi dieci dei miei?». Parole che suonarono come una benedizione simbolica per quel giovane che fece innamorare la Primavera e la Serie A con la sua fantasia tra le linee.
Oggi, Vignato si è evoluto: da ala destra a trequartista centrale, sfruttando visione di gioco e tocco delicato. Ha dichiarato recentemente: «L’importante è giocare, trovare ritmo e minutaggio. Inzaghi lo conosco, da lui ho già imparato. Voglio dare tutto». Un messaggio chiaro, che trova eco nel progetto del Palermo.
Resta solo da attendere il fatidico doppio “sì”: quello di Inzaghi per liberarsi dal Pisa e quello di Vignato per abbracciare una nuova avventura. Perché in questa doppia operazione, la rinascita del Palermo potrebbe coincidere con quella di Vignato.