Repubblica: “Inzaghi e Gilardino, sfida infinita. Ora c’è in palio la panchina rosa”

La sfida per la panchina del Palermo rievoca una rivalità antica: quella tra Filippo Inzaghi e Alberto Gilardino, un tempo compagni e rivali al Milan e in Nazionale, oggi candidati alla guida tecnica dei rosanero. Lo sottolinea Enrico Currò su la Repubblica Palermo, che ricostruisce con dovizia di particolari un confronto mai banale tra due interpreti dello stesso ruolo, ora proiettato in una nuova dimensione.

Inzaghi e Gilardino erano centravanti puri, goleador d’area che difficilmente coesistevano in campo per motivi tattici. Come ricorda Currò, il loro duello ha avuto momenti iconici: al Barbera, nel settembre 2007, quando Ancelotti sostituì Gilardino con Inzaghi durante una sfida poi vinta dal Palermo con un gol all’ultimo minuto di Miccoli. In rossonero, le rotazioni in attacco erano continue, con compagni di reparto del calibro di Kakà, Shevchenko e Ronaldinho.

La Nazionale è stata un altro teatro della loro alternanza: entrambi protagonisti nel Mondiale 2006, segnarono contro Usa e Repubblica Ceca. Gilardino fu decisivo in semifinale, Inzaghi a segno nella fase a gironi. La storia si chiuse simbolicamente ad Atene, nella finale di Champions del 2007: doppietta di Inzaghi e trionfo del Milan, con Gilardino in campo solo per pochi minuti.

Oggi, come ribadisce la Repubblica Palermo, la sfida si ripropone per la guida del Palermo. Inzaghi, con alle spalle promozioni conquistate a Venezia, Benevento e Pisa, è un nome solido per la B. Gilardino, dopo una promozione col Genoa e un campionato di Serie A più che dignitoso, cerca rilancio dopo l’esonero.

Il club rosanero dovrà scegliere uno solo tra i due. Ma l’eco di questa decisione va ben oltre la scelta tecnica: è la nuova pagina di una rivalità sportiva che dura da vent’anni.