SPADAFORA (ME) – Un nuovo, grave episodio di violenza scuote il calcio siciliano. La finale provinciale della Coppa Trinacria di Futsal tra Pozzogottese e Unime, disputata al palasport di Spadafora, è stata interrotta e poi sospesa definitivamente dopo l’aggressione ai danni dell’arbitro da parte di un calciatore.

Tutto è accaduto al termine del primo tempo, con le squadre ancora in campo. Secondo le ricostruzioni, un giocatore della Pozzogottese si è avvicinato alla panchina avversaria provocando alcuni componenti dell’Unime. Il direttore di gara, come da regolamento, ha subito adottato un provvedimento disciplinare. Da lì, la follia: il calciatore ha reagito con violenza inaudita, colpendo l’arbitro con schiaffi al volto e un calcio al petto. Il direttore di gara, stordito e dolorante, non è stato più in grado di proseguire l’incontro.

La gara è stata sospesa e l’arbitro è stato trasportato al più vicino ospedale, dove i medici hanno diagnosticato una prognosi di due giorni. Un episodio che riapre la ferita mai sanata della violenza nei campi sportivi dilettantistici.

Immediata la presa di posizione della società Pozzogottese, che con una nota ufficiale si è dissociata dal gesto:

“Condanniamo con fermezza il folle comportamento del nostro tesserato. Prendiamo le distanze da ogni forma di violenza e discriminazione. Esprimiamo la nostra solidarietà all’arbitro e chiediamo scusa alla federazione, alla squadra avversaria e a tutti gli spettatori presenti.”

La Federazione è ora chiamata a valutare i provvedimenti disciplinari, ma l’episodio rappresenta l’ennesimo segnale d’allarme sulla necessità di proteggere arbitri e operatori del settore in ogni categoria.