Dopo tre stagioni di Serie B segnate da aspettative disattese e risultati deludenti, il Palermo cerca una svolta profonda. E il nome in cima alla lista per la panchina rosanero è quello di Alberto Gilardino, esonerato lo scorso novembre dal Genoa, ma ancora considerato un profilo capace di portare ordine, solidità e identità tecnica.

Come riporta Gianluca Scaduto su Tuttosport, il Palermo targato City Football Group sta riflettendo seriamente su Gilardino: un allenatore giovane ma già maturo, dalle idee chiare e dall’approccio metodico, che ha costruito la sua carriera dal basso, resistendo alle scorciatoie e partendo – come spesso accade ai più determinati – dalla Serie D.

Un profilo coerente con ciò che serve a Palermo

Gilardino, campione del mondo nel 2006, ha rinunciato a partire da una panchina “di nome” e ha scelto un percorso formativo reale: Rezzato in D, poi Pro Vercelli e Siena in C, fino al grande salto sulla panchina del Genoa. Prima nella Primavera, poi promosso – in modo quasi naturale – alla prima squadra dopo il fallimento di Blessin. Da lì, la cavalcata: promozione diretta in Serie A nel 2023 e salvezza tranquilla nella stagione successiva, sempre con il suo marchio di fabbrica: un 3-5-2 solido, pratico, aggressivo, fondato su compattezza e spirito di gruppo.

E proprio ciò che è mancato al Palermo negli ultimi tre anni, osserva Scaduto: continuità, organizzazione e cattiveria agonistica. Troppe le disattenzioni, troppo fragile la tenuta mentale e difensiva di una squadra che, nonostante gli investimenti – da Audero a Pohjanpalo –, ha mancato per la terza volta consecutiva l’obiettivo Serie A.

Un progetto tecnico da rifondare

Con l’addio ormai imminente di Alessio Dionisi e una stagione conclusa con l’eliminazione al primo turno playoff per mano della Juve Stabia, la proprietà si trova ora di fronte a un bivio. Serve un progetto tecnico credibile, identitario e immediatamente efficace. E il nome di Gilardino, con il suo curriculum recente e la sua attitudine tattica, risponde perfettamente a questa esigenza.

Nelle 21 gare alla guida del Genoa nella B 2022/23, ha ottenuto 48 punti (media 2.28 a partita), subendo pochissimi gol. La filosofia era semplice ma tremendamente efficace:

«Voi a noi non segnate, noi prima o poi almeno uno lo facciamo».

In Serie A ha poi consolidato i principi: stessa solidità, stesso 3-5-2, stessa capacità di tenere alta la concentrazione per 90 minuti. Un gioco forse meno spettacolare, ma efficace, pratico e coerente. Tutto ciò che a Palermo è mancato.

Un allenatore che convince i tifosi e restituisce credibilità

I tifosi rosanero, provati dalla delusione e da una proprietà percepita a tratti “distratta”, chiedono ora una scossa vera. Gilardino rappresenterebbe non un nome da copertina, ma un nome da campo. Concreto, silenzioso, efficace. Uno che ha già convinto con i fatti e che può ridare fiducia e direzione a un progetto che – fino ad ora – ha tradito le aspettative.