Il Palermo è ancora in corsa per un posto nei playoff, ma i segnali che arrivano dal campo non sono incoraggianti. A due giornate dal termine, i rosanero devono fare i conti con una fragilità difensiva che ha messo a rischio quanto costruito nella prima parte della stagione. Come sottolineato da Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, la mancanza di equilibrio è stata la costante più evidente del campionato del Palermo, sia nei risultati che nella gestione tattica.
Dal 4-3-3 al 3-4-2-1: svolta a metà

Il passaggio alla difesa a tre, pensato per dare più copertura e migliorare le connessioni tra i reparti, ha prodotto risultati parziali. Da un lato ha favorito la produzione offensiva – soprattutto quando Brunori e Pohjanpalo sono in giornata – ma dall’altro ha indebolito una retroguardia che con il vecchio assetto a quattro aveva retto molto meglio.

«Il Palermo ha incassato 17 reti con il 4-3-3 – scrive Arena – e otto in più con il 3-4-2-1, per un totale di 42 gol subiti, seconda peggior difesa tra le prime otto della classifica».

Errori individuali e blackout ricorrenti

Il dato più allarmante è quello degli ultimi otto match, in cui il Palermo ha incassato 15 reti senza mai mantenere la porta inviolata. Peggio hanno fatto solo Catanzaro (18) e Reggiana (16). Ma oltre ai numeri, è la sensazione di fragilità trasmessa dalla squadra a preoccupare: poca lucidità nei momenti chiave, difficoltà nel gestire i finali di partita e gravi disattenzioni difensive.

«Contro il Cesena – ricorda Arena sul Giornale di Sicilia – le reti incassate sono emblematiche: marcature perse, deconcentrazioni al rientro dagli spogliatoi e cattiva lettura delle situazioni».

Numeri impietosi in casa

Anche il fattore Barbera non ha aiutato. Nelle ultime tre gare interne, il Palermo ha subito otto gol, perdendo partite apparentemente sotto controllo contro Cremonese e Südtirol, e rischiando un clamoroso 4-4 contro il Sassuolo dopo essere stato in vantaggio di quattro reti.

Serve una svolta mentale e tattica

Le prossime due partite, entrambe al Barbera contro Frosinone e Carrarese, offrono un’occasione per raddrizzare il cammino. Nessuna delle due squadre dispone di un attacco particolarmente prolifico – ciociari e apuani sono tra i peggiori reparti offensivi della B – ma come evidenzia Arena, il vero avversario del Palermo potrebbe essere se stesso.
Dionisi chiamato alla prova più difficile

«Il Palermo si è spesso messo nei guai da solo – scrive Arena – anche in situazioni apparentemente favorevoli. Toccherà a Dionisi intervenire sia sotto l’aspetto tattico che mentale per evitare l’ennesimo dramma sportivo di questi anni targati City Football Group»