Escl. Schelotto: «Partita con il Palermo fondamentale per il Cesena. Spero ritrovi il successo»

«Il Cesena è reduce da una serie di risultati tutt’altro che esaltanti e davanti al suo straordinario pubblico è praticamente obbligato a vincere contro il Palermo. Tre punti contro i rosanero infatti porterebbero serenità alla squadra, permettendogli di restare in corsa per l’obiettivo play-off. Sarà una partita fondamentale per il Cesena e mi auguro che possa in questa occasione ritrovare la vittoria». Queste le considerazioni, ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com, dell’ex centrocampista del Cesena Ezequiel Schelotto.
Può ancora ambire ai play-off il Cesena e il Palermo altalenante può spuntarla in questo mini-torneo?
«La classifica in quelle posizioni è corta e sicuramente questa partita interna contro il Palermo sarà fondamentale per il Cesena. Dall’altra parte i rosanero si trovano in vantaggio in questo momento in classifica. Ritengo la partita di domani molto significativa per il futuro di entrambe le squadre».
Cesena è stata la prima tappa in Italia. Cosa conserva di quell’esperienza?
«Cesena ha rappresentato l’inizio di una carriera straordinaria. Una tappa nella quale tutto è andato nel migliore dei modi. A Cesena ho ottenuto due promozioni, una salvezza, sono approdato in Nazionale Under 21 ed è stata la parentesi che mi ha fatto conoscere al calcio che conta e che ricorderò per tutta la vita. Cesena è una città bellissima e la considero casa mia».
Lei ha vissuto anche un’esperienza a Catania. Alcuni ex giocatori del club etneo hanno affermato che non avrebbero mai vestito la maglia del Palermo. Lei lo avrebbe fatto?
«A Catania ho vissuto la prima esperienza al Sud e sono stati mesi bellissimi. Ricordo che trovai un ambiente passionale con tanti argentini, guidati da un grande campione come Simeone. Ho vissuto l’emozione del derby vinto 4-0 contro il Palermo, ma anche quella del primo gol in Serie A realizzato contro la Lazio. Poi, quando giocavo nell’Atalanta, si parlò della possibilità di approdare al Palermo, ipotesi che però non si concretizzò. Nella vita esistono dei principi ma credo ci voglia anche equilibrio ed è giusto non precludersi alcuna opportunità. La storia del calcio, del resto, è ricca di passaggi di calciatori da un club a quello che viene considerato il suo acerrimo nemico».
Cesena-Palermo di oggi è anche il confronto a distanza tra il giovane Shpendi e i navigati Pohjanpalo e Brunori. Potesse scegliere per la sua squadra su chi punterebbe?
«Shpendi l’ho osservato negli ultimi due anni e lo ritengo un ragazzo di valore. Se dovesse riuscire a proseguire su questa strada, potrebbe meritarsi un’occasione in una grande squadra. Ha tutte le caratteristiche per divenire un attaccante importante».
Guardando al suo passato: l’Inter in crisi può raggiungere almeno uno degli obiettivi tra scudetto e Champions?
«Non ritengo l’Inter in crisi, anzi la ritengo l’oggetto delle invidie di diverse squadre. Negli ultimi tre o quattro anni quella nerazzurra è stata individuata dalla critica come la squadra più importante in Italia e tra le più importanti a livello europeo. I tanti infortuni hanno rallentato la marcia della squadra di Inzaghi in questa stagione. Nonostante questo aspetto rilevante, l’Inter è ancora in corsa per lo scudetto e può arrivare fino in fondo in Champions e, davanti a questi risultati, c’è da togliersi il cappello. Ritengo straordinaria la stagione della squadra di Inzaghi».
Le fa piacere aver ritrovato Maxi Lopez in Svizzera al Paradiso?
«Sono molto contento perché ritengo Maxi un fratello che conosco da quindici anni e con il quale ho vissuto esperienze importanti in Italia. Adesso lo ritrovo da dirigente e sono convinto che, insieme ad Antonio Caggiano, andrà a comporre il duo che ci permetterà di centrare risultati importanti in Svizzera. C’è un progetto che ci permetterà di toglierci delle soddisfazioni qui al Paradiso».