Escl. Caldirola: «Inzaghi motivato da Palermo. Viola farebbe comodo e se il mister mi chiamasse…»

«Inzaghi è come se giocasse ancora. In ogni partita dà l’anima e lo si vede dal suo essere elettrizzato quando è in panchina. Certamente le motivazioni non gli mancano e se ha scelto Palermo è perché crede nell’obiettivo che immagino possa essere il ritorno in Serie A».
Questo il pensiero, ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com, di Luca Caldirola, difensore alle dipendenze di Filippo Inzaghi nell’esperienza condivisa al Benevento.
C’è un comportamento o un qualcosa in generale che un calciatore deve evitare per non finire nel suo libro nero?
«Il mister ripone tanta fiducia nei propri calciatori ed è quindi importante che non venga tradito. Se ti offre il dito, bisogna star ben attenti a non prendersi tutto il braccio. Lascia molta libertà ai propri calciatori ma è fondamentale rimanere sempre nei limiti».
Ricordi qualche rito scaramantico o qualche aspetto particolare prima o durante le partite?
«Prima e durante le partite si è molto concentrati, però confermo che anche da allenatore non mancano mai bresaola e Plasmon».
Il Palermo starebbe pensando a Viola. In passato è già stato a Palermo con poca fortuna ma è stato anche allenato da Inzaghi proprio a Benevento. Un riscatto a Palermo potrebbe giustificare la scelta di rinunciare alla massima serie?
«Nicolas è come il vino. Più invecchia, più offre qualità nelle sue prestazioni. A Cagliari ha fatto benissimo e se il Palermo lo prende fa un affare. È un giocatore di esperienza che ha già vinto il campionato cadetto, dotato di un sinistro incredibile. Conosce il mister, avendoci già lavorato, e sa cosa chiede e viceversa. Può certamente far comodo ai rosanero».
È il caso di puntare ancora su Ranocchia dopo il rendimento in chiaroscuro della scorsa stagione?
«Ho giocato un anno con lui e parliamo di un giocatore di qualità. La scorsa stagione non è stata facile a Palermo un po’ per tutti. Il campionato di B poi non è mai semplice, basti guardare quanto accaduto a Frosinone e Sampdoria. Considerato l’investimento fatto dal Palermo, penso che i rosanero debbano dare ancora fiducia a Ranocchia e il suo modo di giocare potrebbe ben sposarsi con le idee di gioco di Inzaghi».
Dalla morte di Berlusconi si ha avuto l’impressione che fosse morto anche il Monza. È cambiato qualcosa con la scomparsa del Cavaliere?
«Oggi è arrivata la notizia della cessione. La morte di Berlusconi ha senza dubbio cambiato le carte in tavola. Lui voleva portare in alto la squadra, purtroppo con la sua scomparsa i piani sono stati rivisti e il budget ridimensionato. Le cose poi non sono andate nel migliore dei modi fino alla notizia di oggi della vendita delle quote del club».
Che valore avrebbe per lei una chiamata di Inzaghi al Palermo?
«A trentaquattro anni cerco qualcosa che mi possa offrire stimoli. Il mercato è lungo e imprevedibile, di certo voglio fare una scelta che mi regali degli stimoli importanti. Una chiamata di mister Inzaghi significherebbe che il mister nutre stima nei miei confronti ed è consapevole di ciò che posso offrire. Non penso alla categoria ma, come detto, agli stimoli. Certamente in tal senso Palermo è una piazza molto stimolante».