Corriere dello Sport: “Pisa, la fabbrica dei talenti. Da Piccinini a Tramoni, che plusvalenze!”

Il Pisa è tornato in Serie A dopo 34 anni, e uno dei motori silenziosi ma fondamentali della sua scalata è la capacità di scovare, valorizzare e far crescere giovani promesse, fino a trasformarle in veri patrimoni economici. Lo racconta Francesco Paletti sulle pagine del Corriere dello Sport, mettendo in fila nomi e numeri che parlano da soli.
Talenti che valgono oro
Prendiamo Simone Canestrelli, 24 anni, centrale difensivo: comprato nel 2022 dall’Empoli per un milione di euro, oggi vale 7 milioni. Oppure Samuele Angori, terzino sinistro di 21 anni, prelevato per 500mila euro dal Pontedera e ora valutato 5,5 milioni. C’è anche la storia di Gabriele Piccinini, arrivato dal Lentigione in Serie D per poco più di 100mila euro, oggi quotato 4,5 milioni.
Il capitano Marius Marin, classe 1998, è un’altra gemma: acquistato nel 2018 per 200mila euro, oggi vale oltre 3 milioni, dopo anni di crescita e continuità. Storie simili per Touré, riscattato e blindato dopo un’annata in chiaroscuro, e per il danese August Lind, 22 anni, già salito da 3 a 5 milioni di valutazione.
Una strategia precisa e redditizia
Come spiega ancora Francesco Paletti sul Corriere dello Sport, tutto nasce da una precisa filosofia del club toscano, orientata al player trading, ma con tempi lunghi, pazienza e competenza. «Non basta il fiuto, serve anche attesa e fiducia», scrive Paletti, e i casi come Tramoni lo dimostrano: reduce da un grave infortunio, dato per finito da molti, è esploso con 13 gol in 26 partite, toccando ora una valutazione da 7 milioni di euro.
Il vero architetto di questa crescita è Giovanni Corrado, direttore generale nerazzurro, che ha saputo coordinare il lavoro dei vari direttori sportivi passati dal club (Gemmi, Vaira, Chiellini) seguendo sempre una linea coerente.
Un club cresciuto del 71% in valore in un anno
Stando ai dati di Transfermarkt riportati da Francesco Paletti sul Corriere dello Sport, il valore della rosa del Pisa è passato da 37 a 63 milioni di euro in un solo anno, con un incremento del 71%. Un’impennata che certifica non solo il salto di categoria, ma anche il salto di qualità nella gestione tecnica e sportiva del club.
Il Pisa, oggi, è una realtà che sa fare calcio sostenibile e vincente, con un occhio ai bilanci e uno al futuro.