Riforma del calcio, la politica si muove: possibili novità su pubblicità, scommesse e stadi

La politica è pronta a intervenire per supportare il calcio italiano. Oggi, salvo slittamenti, la 7ª Commissione permanente del Senato voterà un documento sulle prospettive di riforma del settore, con indicazioni per il governo su come risanare e valorizzare il sistema.
Come riportato da Elisabetta Esposito sulla Gazzetta dello Sport, tra le misure in discussione spicca la possibile modifica del divieto di pubblicità su giochi e scommesse, introdotto con il Decreto Dignità nel 2018. Secondo gli ultimi dati, il provvedimento non avrebbe ridotto la ludopatia ma, al contrario, avrebbe favorito il mercato illegale, con una perdita stimata di circa 100 milioni di euro annui per le sponsorizzazioni nel calcio professionistico. Il ministro Abodi sta già lavorando a una riforma che, oltre a ripristinare la pubblicità, includerebbe una campagna di sensibilizzazione sul betting.
Un altro punto chiave riguarda la redistribuzione dei proventi delle scommesse sportive. La Commissione propone di destinare almeno l’1% del valore complessivo a un fondo per la costruzione e l’ammodernamento degli stadi, oltre che per il finanziamento di settori giovanili e calcio femminile. La FIGC ha già manifestato il proprio sostegno a questa linea, che trova riscontro anche nelle idee di Abodi.
Restano sul tavolo altre misure, come sgravi fiscali sotto forma di Tax Credit per investimenti in infrastrutture e calcio dilettantistico, mentre il Decreto Crescita sarà al centro di un incontro tra il presidente della Lega Serie A, Casini, il ministro Abodi e il viceministro del MEF, Leo, il 10 marzo. La sensazione è che il governo stia prendendo coscienza del peso economico e sociale del calcio e della necessità di sostenerne la crescita.