Perinetti: «A Inzaghi piacerebbe guidare il Palermo. Gilardino e Pecchia? Tecnici da Serie A»

PALERMO – L’esperienza di Alessio Dionisi sembra al capolinea. E in casa rosanero si guarda già avanti. Ma che tipo di profilo dovrebbe guidare il Palermo nella prossima stagione? Ne parla Giorgio Perinetti, intervistato da Valerio Tripi per Repubblica Palermo, con la schiettezza e la competenza di chi la piazza l’ha vissuta in profondità.

«Dionisi è un tecnico preparato – riconosce Perinetti – ma l’allenatore del Palermo deve anche sapersi calare nel contesto emotivo di questa città. Non può isolarsi o sottrarsi al confronto con le manifestazioni – a volte sbilanciate – della tifoseria. A Palermo il calcio si fa anche con il cuore».

Palermo, Perinetti: «Con Mirri c’era il territorio. Ora c’è presenza, ma non vicinanza»

Inzaghi, Gilardino e Pecchia: tre profili di spessore

Tra i nomi che circolano come possibili successori di Dionisi, si fanno con insistenza quelli di Filippo Inzaghi, Alberto Gilardino e Fabio Pecchia. Tutti e tre con esperienza, promozioni in Serie B e personalità forti.

«Sono tecnici validi, con caratteristiche diverse, ma tutti hanno già vinto la B», afferma Perinetti su Repubblica Palermo.

«Gilardino e Inzaghi li conosco bene: ho lavorato con loro e li stimo molto».

Gilardino: «Equilibrato, ha fatto un ottimo lavoro a Genova»

«Gilardino l’ho avuto a Siena in Serie D – racconta Perinetti – in un ambiente con difficoltà evidenti. Ho apprezzato la sua genuinità, la voglia di crescere e l’equilibrio. Al Genoa, prima in Primavera poi in prima squadra, ha fatto un ottimo lavoro. È un uomo squadra».

Inzaghi: «Gestisce la B come vuole. A Palermo verrebbe volentieri»

L’ex attaccante del Milan, oggi sulla panchina del Pisa, secondo Perinetti è un profilo perfetto per guidare il Palermo.

«Inzaghi è ormai una garanzia per la Serie B. Vorrebbe misurarsi in A, ma guidare il Palermo sarebbe un’opportunità che gli piacerebbe. Ha grande esperienza e ha dimostrato capacità di gestione. A Venezia, ad esempio, ha fatto vedere di che pasta è fatto».

Pecchia: «Diverso nel carattere, ma ha gestito piazze complesse»

«Pecchia ha un carattere più introverso rispetto agli altri due – aggiunge Perinetti – ma ha guidato squadre in situazioni importanti. Anche lui è un tecnico di livello, con competenze e idee chiare».

Il post Juve Stabia: «Delusione comprensibile, ma partecipata»

Infine, Perinetti commenta il brusco epilogo della stagione, segnato dalla sconfitta contro la Juve Stabia e dal malcontento degli ultrà.

«Quando ci sono grandi aspettative, devono esserci anche risultati all’altezza. Se non arrivano, è naturale che il tifoso rimanga deluso. Alcune manifestazioni sono estreme, certo, ma sono il risultato di una passione che non si può controllare facilmente».