Segre: «Inzaghi ci ha trasmesso la fame di vincere. Palermo mi ha adottato e mi sento parte della città»

Come riporta Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, Jacopo Segre riconosce in Filippo Inzaghi la chiave della rinascita mentale del Palermo. «Con lui abbiamo un rapporto diretto e stimolante — racconta il centrocampista —. È un allenatore che ha vissuto il calcio da protagonista ad altissimo livello e lo si percepisce. Trasmette la sua fame e la sua mentalità da vincente. Non si accontenta mai e ci insegna che le partite si vincono prima in allenamento, con la cura dei dettagli».

Il quotidiano palermitano sottolinea come Inzaghi, secondo Segre, sia una guida capace di incidere non solo sul piano sportivo ma anche su quello umano: «Vive ogni seduta come se fosse una finale. Ti fa capire che la vittoria è un’abitudine, non un episodio. Avere una guida così è una fortuna, ti migliora ogni giorno, non solo come giocatore, ma anche come uomo», ha spiegato Segre a Tripi su la Repubblica Palermo.

Nel prosieguo dell’intervista, Segre si sofferma sul suo legame con la città: «Mi sento parte di Palermo. Ti conquista piano piano, con la sua energia e la sua umanità. Ti mette alla prova, ma poi ti ripaga con affetto sincero. Qui ho trovato una dimensione più umana». Come riporta ancora Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, il centrocampista descrive il calore dei tifosi: «Le persone ti fermano per strada, ti salutano con rispetto, ti trattano come uno di famiglia. Un giocatore del Palermo rappresenta l’orgoglio e il sorriso della città. Palermo mi ha adottato e spero di restituirle qualcosa sul campo».

Nell’intervista pubblicata su la Repubblica Palermo, Segre parla anche del suo percorso accademico e del soprannome “dottore”: «Mi sono laureato in scienze motorie perché lo studio e la curiosità ti accompagnano per tutta la vita. Il calcio dà tanto, ma può assorbirti completamente. Studiare aiuta a mantenere equilibrio, a gestire le pressioni e a capire meglio te stesso. La testa è un muscolo come gli altri: va allenata ogni giorno».

Infine, come conclude Tripi su la Repubblica Palermo, Segre rivela la cultura che anima lo spogliatoio rosanero: «Siamo in tanti con la passione per la lettura. Si parla spesso di libri, film e storie: è un modo per conoscersi meglio. Ho appena finito di rileggere Open di Agassi, un libro terapeutico per la sua onestà. Anche chi sembra invincibile ha fragilità. Leggere ti rende più empatico e consapevole, dentro e fuori dal calcio».

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