Alla fine la terza vittoria consecutiva è arrivata davvero. Il Palermo supera anche la Sampdoria, si impone di misura al Barbera e per una sera torna a guardare da vicino quella Serie A che resta il grande obiettivo stagionale. Come racconta Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, il gol di Le Douaron basta per piegare una Sampdoria sorprendentemente in difficoltà e per rilanciare con forza la corsa rosanero.

Il successo consente a Inzaghi di portarsi a meno due dalle due squadre di testa, in attesa delle gare di oggi e domani e con un Venezia-Monza che può incidere sulla classifica. È giusto osservare cosa accade altrove, perché il Palermo sta vivendo un campionato di rincorsa, ma è altrettanto giusto godersi questo momento d’oro. La partita con la Sampdoria, come sottolinea Luigi Butera del Giornale di Sicilia, certifica quanto di buono si era già visto contro Carrarese ed Empoli.

Niente goleada questa volta, ma una vittoria limpida, di “corto muso”, dal peso specifico enorme. Anche perché arrivata contro una squadra che, per organico, non dovrebbe occupare le posizioni attuali. La Sampdoria resta invischiata nella zona bassa, ma stupisce la qualità dei giocatori inseriti nella ripresa – Cherubini, Pedrola e Barak – per provare a rimettere in piedi una gara che Le Douaron aveva indirizzato alla mezz’ora del secondo tempo. Un dettaglio evidenziato da Luigi Butera sulle colonne del Giornale di Sicilia.

Inzaghi ha confermato l’undici visto a Empoli, complice anche l’assenza dell’ultima ora di Vasic per un problema alla spalla. Una scelta che ha premiato la continuità: il Palermo ha ritrovato pressing alto, intensità e brillantezza, mettendo subito alle corde una Sampdoria attenta soprattutto a difendersi nella prima mezz’ora. Merito di un gioco fluido, con Ranocchia a dare ordine, Segre devastante negli inserimenti, Palumbo mobile tra le linee e Augello costante sulla corsia sinistra.

Le occasioni non sono mancate, ma tra l’imprecisione di Pohjanpalo e le parate di Ghidotti il gol ha tardato ad arrivare. Il portiere blucerchiato si è superato soprattutto su un destro a giro di Ranocchia, protagonista di una delle sue migliori prestazioni in maglia rosanero. Spinto da oltre 25 mila tifosi, il Palermo ha continuato a macinare gioco fino a trovare il meritato vantaggio. Un’azione corale, quasi da manuale, come racconta Luigi Butera del Giornale di Sicilia: recupero alto di Ranocchia, tacco illuminante di Pohjanpalo, assist di Palumbo e conclusione vincente di Le Douaron dopo il dribbling su Abildgaard.

Dopo il gol il Palermo ha abbassato i ritmi, concedendo qualcosa a una Sampdoria più intraprendente. Il rischio più grande è arrivato sul colpo di testa di Coda, finito di poco fuori. Nella ripresa Inzaghi ha inserito Diakité per Pierozzi e ha gestito con attenzione il vantaggio, rispondendo ai cambi della Samp con scelte più prudenti: dentro Gomes e Blin per chiudere gli spazi tra le linee.

Qualche minuto di sofferenza, l’unica vera occasione per la Samp firmata Pedrola, poi il triplice fischio che ha sancito la fine dell’incantesimo: il Palermo ha rotto il tabù della terza vittoria consecutiva. Ora l’obiettivo è la quarta. Intanto il primo posto dista solo due punti e al Barbera si respira di nuovo aria buona. Palermo è tornata a sognare.