Lubrano: «Penalizzazione di 4 punti per il Brescia assai probabile. E sarà esecutiva subito»

Una penalizzazione di quattro punti per il Brescia è da ritenersi «assai probabile». A dirlo è Enrico Lubrano, avvocato esperto e docente di Diritto dello Sport presso la LUISS Guido Carli, intervistato da Il Secolo XIX. Il giurista ha analizzato il deferimento della società lombarda da parte della Procura Federale FIGC per inadempienze fiscali, chiarendo in che misura e con quali tempi la sanzione potrebbe essere applicata.
«Due punti per ogni scadenza non rispettata»
«Il mancato versamento di Irpef e Inps comporta, secondo l’articolo 33, comma 4, lettera e del Codice di Giustizia Sportiva, l’applicazione di una penalizzazione», spiega Lubrano. «Nei casi analoghi recenti, come quelli di Ternana e Cosenza, sono stati applicati due punti per ogni scadenza non rispettata. È dunque realistico ipotizzare una sanzione di quattro punti».
Il riferimento è ai due mancati versamenti da parte del club lombardo – quello di febbraio e quello di aprile – che secondo l’interpretazione della giurisprudenza sportiva valgono due penalità distinte.
«Sanzione da scontare nel 2024/25»
La penalizzazione, chiarisce il docente, dovrebbe essere immediatamente applicata alla classifica della stagione 2024/25:
«Gli inadempimenti contestati sono antecedenti il 16 marzo, data limite che distingue se la sanzione vada scontata nella stagione in corso o in quella successiva».
Lubrano sottolinea inoltre che la decisione del Tribunale Federale Nazionale, attesa tra il 30 maggio e il 3 giugno, sarà esecutiva da subito:
«Potrà quindi portare a una riedizione della classifica. Se confermata, il Brescia sarebbe penalizzato e squadre come la Sampdoria, oggi terzultima, potrebbero essere ripescate per disputare i playout».
«Difesa basata sulla truffa? Irrilevante per la giustizia sportiva»
Anche eventuali difese da parte del club, come quella già anticipata dal Brescia – secondo cui la società sarebbe stata truffata nell’acquisto di crediti fiscali inesistenti – non cambierebbero l’esito sportivo:
«Si tratta di responsabilità oggettiva del club, e queste giustificazioni sono irrilevanti per la giustizia sportiva», taglia corto Lubrano.