Quella di sabato al Ferraris non sarà una partita come le altre per Carlo Osti, attuale direttore sportivo del Palermo, che per quasi un decennio ha legato il suo nome alla Sampdoria. Un ritorno carico di emozioni, ma con il focus totalmente rivolto alla sua nuova avventura in rosanero, dove ha già lasciato il segno con un mercato di gennaio di altissimo livello.

Come evidenziato da Massimiliano Radicini sul Giornale di Sicilia, il dirigente, arrivato a Palermo da poco più di due mesi, ha subito portato rinforzi fondamentali per la squadra di Dionisi, ingaggiando Audero, Magnani e Pohjanpalo. Tre innesti che non solo hanno alzato il livello tecnico del gruppo, ma hanno anche dato carattere e leadership a uno spogliatoio che aveva bisogno di nuove certezze.

Un profilo di spessore tra competenza ed equilibrio
Osti, oltre a essere un esperto di mercato, è anche un uomo di grande equilibrio, qualità che ha trasmesso immediatamente nel centro sportivo rosanero. “Una dote probabilmente legata alla sua formazione scolastica – essendo uno dei pochi dirigenti ex calciatori con un diploma di maturità classica – oppure alla sua esperienza negli anni ’80 con gli alpini, che gli è rimasta nel cuore”, sottolinea Radicini sul Giornale di Sicilia.

Il suo legame con Genova resta forte, tanto che lo scorso 25 settembre era presente per assistere al derby di Coppa Italia tra Genoa e Sampdoria, ma sabato non ci sarà spazio per sentimentalismi: il Palermo ha bisogno di punti e Osti è già proiettato al futuro.

Un decennio alla Sampdoria tra plusvalenze e intuizioni geniali
Arrivato alla Sampdoria nel dicembre 2012, su chiamata di Garrone e su consiglio di Sagramola, Osti ha subito tracciato una linea chiara di gestione, puntando su giovani talenti e costruendo squadre competitive senza mai allontanarsi troppo dalla parte sinistra della classifica.

I suoi colpi più significativi hanno portato alla Samp grandi plusvalenze e nomi che hanno segnato la storia recente del club.

“Da Eto’o a Muriel, da Skriniar a Schick, fino a Zapata, Torreira e Bruno Fernandes: Osti è stato l’artefice di operazioni di mercato brillanti, portando giocatori di talento o semi-sconosciuti a diventare grandi protagonisti”, scrive Radicini.

La sua capacità di gestione è stata fondamentale anche nei momenti difficili, soprattutto con l’arrivo di Massimo Ferrero, un presidente noto per i suoi colpi di scena improvvisi. “Osti ha avuto un ruolo chiave nel mitigare le tensioni e nel garantire continuità alla Samp, anche in situazioni in cui la stabilità societaria era a rischio”, aggiunge il Giornale di Sicilia.

Dopo quasi dieci anni, il primo ottobre 2021, viene sospeso dall’incarico per divergenze interne, salvo poi essere reintegrato due mesi dopo con il ruolo di supervisore delle aree tecniche. Un’esperienza che si conclude nel 2023, lasciando un segno indelebile nella storia recente della Sampdoria.

Palermo, un nuovo capitolo da scrivere
Ora, però, il presente e il futuro di Osti si chiamano Palermo.

“Fin dal suo arrivo ha dato la sua impronta al club, con un contributo a 360 gradi e con il suo stile elegante e garbato”, sottolinea Radicini sul Giornale di Sicilia.

Da Piacenza, dove vive con la sua famiglia, è atterrato in Sicilia per dare un nuovo slancio al Palermo, che punta al ritorno in Serie A. La trasferta di Genova sarà speciale per lui, ma il pensiero sarà solo uno: aiutare il Palermo a vincere e a crescere, proprio come fece alla Samp.