Corriere dello Sport: “Caso Acerbi, adesso rischia gli Europei e 10 giornate di squalifica”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul caso Acerbi che fa discutere.

Il caso esploso in campo, Juan Jesus che in attesa di un calcio d’angolo, richiama l’attenzione dell’arbitro, gli racconta di quell’epiteto che Acerbi avrebbe detto (quale, dal labiale è al momento difficile da capire, anche se JJ ha chiarito su Instagram tutti i dubbi). La partita che, dopo il pronto e «perfetto» (secondo i vertici della CAN) operato di La Penna, prosegue regolarmente fino a recupero ultimato. L’intervento degli uomini della procura federale dentro lo spogliatoio, sia dei direttori di gara ma anche delle squadre, per cercare di ricostruire.

L’episodio della presunta espressione di discriminazione razziale però, non si è chiuso e non si chiuderà neanche oggi, quando il Giudice sportivo Gerardo Mastrandrea, chiederà alla Procura Federale di sentire i due protagonisti, prima di decidere. Il futuro ha solo due strade: o nulla, se la versione fornita da Juan Jesus non troverà riscontri (o venisse modificata nella sua ricostruzione) oppure saranno 10 giornate, minimo edittale per espressioni di questo tipo (in Primavera, un giocatore della Ternana è stato squalificato per 10 turni per aver «pronunciato un’espressione di discriminazione razziale» pochi giorni fa), il che potrebbe (teoricamente) mettere a rischio anche la partecipazione del difensore dell’Inter agli Europei (dipenderebbe, a quel punto, dalla Figc). C’è un particolare, che è stato notato dagli uomini della Procura. Il fatto che Acerbi, già in campo, chieda scusa a Juan Jesus. Se non ha fatto nulla, perché lo fa?

A SAN SIRO. Poco prima del quarto d’ora dall’inizio della ripresa, Juan Jesus parla animatamente con l’arbitro La Penna. Fa vedere il patch sul braccio “Keep Racism Out” e gli dice: «Così non va bene, così non va bene…. Lui lo sa, lui lo sa cosa mi ha detto…. Mi ha detto “ne(..)ro”, lui lo sa cosa mi ha detto». Dialogo che è stato ascoltato anche da Lissone, dove c’erano Di Paolo e Valeri. La Penna parla a lungo con il giocatore, cerca di calmarlo, di capire le sue ragioni. Una direttiva precisa, data ad inizio anno da Rocchi (il caso Maresca a Udine lo dimostra). L’arbitro richiama (tre volte, tanto per non essere superficiale) anche Acerbi che si avvicina, poi arrivano anche Barella e Dimarco. Acerbi allunga il braccio destro verso Juan Jesus come a chiedergli scusa, La Penna continua a parlare con il giocatore del Napoli, vuole capire se se la sente di continuare. Una ricostruzione che sarà ripetuta anche agli uomini della Procura. E’ probabile che Chiné chiami i protagonisti di questa vicenda, e non solo Acerbi e Juan Jesus (che sarà chiamato a confermare anche le accuse dettagliate postate su Instagram), ma anche lo stesso arbitro e – se risultasse necessario – qualche giocatore. Per cercare di arrivare ad un punto fermo.

PRECEDENTE. Il fatto che non ci siano immagini probanti, ovvero che manchi un’immagine tv che certifichi quanto sostenuto da Juan Jesus, potrebbe non essere determinante. A parte il caso dell’attaccante Michele Marconi del Pisa (aveva insultato Obi durante il match Pisa-Chievo del 22 dicembre 2020, furono compagni e avversari a confermare in sede di audizione), il precedente più vicino è quello che riguarda Claudio Santini, giocatore del Padova, che apostrofò Shaka Mawuli della Samb e fu condannato a 10 giornate basandosi soprattutto sulla denuncia dello stesso Mawuli. La parola, adesso, passa alla Procura. Comunque vada, una brutta vicenda.