Corriere dello Sport: “Italia, il rigore di Spalletti: «Attenti alle parole»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Italia e le parole di Spalletti in merito al caso Acerbi.

Spalletti ha aperto con Acerbi e ha chiuso con la Play Station e le serie televisive, coniugando il calcio ai comportamenti, tasto delicatissimo quando si parla di Nazionale. Era obbligatorio, dentro 47 minuti di conferenza, dedicare il capitolo principale all’episodio di San Siro. «Il mio pensiero è nel comunicato, lo abbiamo fatto insieme. Non vorrei mai trovarmi in questa posizione, ma abbiamo la responsabilità di uno sport così importante e della Nazionale.

Dovevamo agire anche se ci sono aspetti da chiarire. Francesco ci ha detto che non si tratta di un episodio di razzismo, vorrei anche difenderlo se gli sono state attribuite cose gratuitamente, ma bisogna stare attenti ai comportamenti, a tutto quello che diciamo. Non solo le due ore della partita. Ci sono le altre ventidue per dimostrare di meritare la maglia azzurra». Così è stato deciso il taglio dolorosissimo di un pilastro della Nazionale. «Quando succede qualcosa e l’episodio suscita clamore, vanno prese delle decisioni. Ora abbiamo visto Francesco in difficoltà, per noi è importante, ma non cambia niente in relazione alla forza della squadra. Dispiace dal punto di vista umano. Qui ha sempre dimostrato di essere un grande professionista». L’intreccio del destino ha stabilito il coinvolgimento di Juan Jesus, suo ex difensore al Napoli. «No, non ci ho parlato. Aveva il telefono spento».

NOVITA’. Negli Stati Uniti proverà la difesa a tre («si va verso un calcio fluido»), reintegrerà nel gruppo Lorenzo Pellegrini e studierà Folorunsho. Gaetano non è stato convocato per l’infortunio, Calafiori e Fabbian perché servivano all’Under 21 di Nunziata. Lucca è entrato in corsa per il ruolo di centravanti. «Retegui è in condizione, Raspadori fa il doppio ruolo. Lucca lo voglio conoscere, uno così alto e forte di testa può fare comodo. Una volta negli ultimi minuti mandavo su un difensore centrale». L’esclusione di Immobile era scontata. «Non prendo in giro nessuno. E’ un attaccante importante per il club e per la Nazionale, ma ora non sta riuscendo a esprimere il suo potenziale. Devo tenere in considerazione tutto e tutti. Ho scelto altri». Scamacca era a rischio, si sapeva. «E’ stato un periodo senza giocare, quando l’ho portato non mi è sembrato stesse dando il meglio di se stesso. Bisogna dimostrare subito di essere al livello della Nazionale. Devo avere la certezza che si riesca a dare risposte. Conta la prima partita all’Europeo. E certe partite passano per non ripassare».

AVVISO. Il ct ha protetto Scamacca, ha pesato il ritardo di condizione, forse anche un episodio nel ritiro di Leverkusen, a poche ore dalla partita con l’Ucraina, quando perse il ballottaggio con Raspadori ed entrò (non bene) nella ripresa. Gianluca e altri due (Kean e Frattesi) si erano svegliati tardi dopo una lunga sessione notturna ai videogiochi. Spalletti non ha confermato o fatto nomi, le convocazioni e le esclusioni non sono state dettate da una notte in bianco, ma l’avviso è stato chiaro. «Non mi interessa se giocano alla Play Station o guardano le fiction. Mezzanotte e mezzo, l’una al massimo. Poi si dorme, perché si recupera meglio. Ho la certezza che qualcuno è stato sveglio sino a tardi prima della partita dell’Ucraina. Non mi sta bene. Si fa la stanza dei giochi comuni in ritiro e ci si sta quando si può, altrimenti diventa dipendenza. Se uno svuole sputtanare il suo tempo, non viene a giocare in Nazionale, ma resta a casa». Tutti a nanna presto in America.