Cesena-Palermo 2-1: le pagelle del match

Il Palermo esce sconfitto per 2-1 dal Dino Manuzzi di Cesena. Una sconfitta che fa scivolare i rosanero al settimo posto in classifica

Dopo la sconfitta interna contro il Sudtirol, il Palermo si arrende anche al Cesena. Al Dino Manuzzi i rosanero finiscono al tappeto con il risultato di 2-1,  e restano, così, a quota 48 punti in classifica e, visto il pareggio del Catanzaro che raggiunge 49 punti, scivola al settimo posto che significherebbe sì playoff ma con la gara esterna in casa proprio dei calabresi, i rosanero però non possono più fare passi falsi altrimenti rischiano di rimanere fuori dagli spareggi promozione. A permettere ai romagnoli di conquistare la vittoria per quella che è la 37^ giornata di campionato, sono le reti di Calò al 38′ e Saric al 46′, in mezzo la rete di Pierozzi arrivata al 6′ di recupero del primo tempo. Di seguito le pagelle dei rosanero:

AUDERO 6: In entrambi i gol ha poche responsabilità: la rete di Calò arriva da due passi, vede solo la palla imbucarsi in porta, quella di Saric arriva dopo la deviazione di Ranocchia che lo mette fuori tempo. Un grande intervento su un tiro al volo di Shpendi.

DIAKITÉ 5: Ritrova un posto da titolare e gioca da terzo di difesa, ruolo che al Palermo non aveva ricoperto e inizia con il piglio giusto con qualche buona sgroppata, poi niente più.

Dall’82’ DI MARIANO SV:

MAGNANI 5,5: Si ritrova a guidare una difesa del tutto inedita. È sfortunato sul tiro di Saric perché devia con il polpaccio mettendo fuori gioco Audero che non può arrivare sulla conclusione che finisce in porta. Controlla con autorevolezza Shpendi.

NIKOLAOU 5: Non deve fare un grande lavoro per fermare le azioni offensive del Cesena. È poco attento sul cross di Ceesay che ha il tempo e lo spazio per servire Saric che calcia verso la porta e trova il gol.

PIEROZZI 6,5: La sua presenza in fase offensiva si nota, conquista un calcio di rigore, sbagliato da Pohjanpalo, ed  il gol del momentaneo pareggio con un colpo di testa anticipando Celia.

GOMES 6: Solita personalità in mezzo al campo, porta molti palloni ma la squadra lo aiuta poco perché il movimento non è tantissimo.

RANOCCHIA 5: Sul gol del vantaggio del Cesena è troppo leggero in marcatura su Calò, il centrocampista da due passi calcia in porta e trova il gol. Non inventa giocate clamorose ed è impreciso sulle palle inattive.

Dal 75′ INSIGNE 5,5: Il tempo per lui è poco e nei minuti a disposizione non combina molto

LUND 5,5: Ordinato in fase difensiva, non fa tantissimo in fase offensiva se non qualche buon cross che, però, non sono mai così invitanti.

Dal 57′ DI FRANCESCO 5,5: Porta più vivacità rispetto a Lund, fa tremare la difesa avversaria con un sinistro che sfiora il palo. Solo questo, però, non basta.

VERRE 5,5: Non ha il cambio passo che servirebbe per inventare qualcosa sulla trequarti. Ha una grossa possibilità con l’esterno destro al volo ma era in posizione irregolare, un’altra praticamente dal dischetto del rigore, ma Piacentini lo ferma. Nella ripresa è praticamente anonimo e viene richiamato in panchina.

Dal 57′ SEGRE 5,5: Prova a mettere la solita grinta e voglia di incidere, la squadra non lo segue e in poco più di mezz’ora non riesce a fare la differenza.

LE DOUARON 6: Il più pericoloso della squadra: nei primi 45′ trova un gol che viene annullato per fuorigioco e colpisce pure un palo, nella ripresa ha un paio di buone occasioni ma non sempre calcia bene.

Dal 57′ BRUNORI 6: Entra con la voglia di spaccare la partita e crea immediatamente qualche apprensione alla retroguardia avversaria. Pericolosissimo su un calcio di punizione nel recupero.

POHJANPALO 5: Nei primi 45′ calcia solo sul calcio di rigore ma Klinsmann arriva, nonostante il tiro angolato. Nella ripresa un colpo di testa che finisce alto.

DIONISI 5: Un po’ per scelta, un po’ per necessità schiera una formazione totalmente inedita che non è mai così pericolosa. Con i cambi cerca di dare la scossa mettendo dentro tutte le punte che ha, però i subentrati  non riescono ad impensierire più di tanto i padroni di casa, nonostante il forcing finale.