Brescia, il piano per la salvezza. Cellino punta a una maximulta o a una penalizzazione nel prossimo campionato

È un weekend di attesa e riflessione, ma già da domani si entra nella settimana della verità. Il destino del Brescia Calcio si gioca su più fronti: dalla delicata udienza in sede federale al futuro societario, con investitori americani pronti a subentrare al presidente Massimo Cellino. Nel Consiglio Federale convocato per lunedì alle 11 si parlerà anche di Serie B, in un clima teso per le accuse alla FIGC di presunta “vicinanza” alla Sampdoria, retrocessa sul campo e ora in corsa per un possibile ripescaggio che metterebbe a rischio proprio la posizione delle Rondinelle.
Come scrive Gianpaolo Laffranchi su Brescia Oggi, l’aria è pesante e le certezze fragili. Cellino, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di accettare una retrocessione a tavolino, condividendo la linea con gli aspiranti nuovi proprietari, che non solo non si tireranno indietro in caso di Serie C, ma puntano a un rilancio immediato del club.
Giovedì l’udienza decisiva: rischio -4
Il nodo centrale resta l’udienza in programma giovedì al Tribunale Nazionale Federale, dove il Brescia rischia una penalizzazione di 4 punti, che equivarrebbe alla retrocessione. Il deferimento è legato a irregolarità nei versamenti dei contributi INPS e IRPEF relativi agli stipendi, con operazioni risalenti a febbraio e notificate a fine campionato.
Cellino si difende puntando sulla buona fede, sostenendo di aver utilizzato crediti d’imposta regolarmente acquistati tramite la società Alfieri SPV Srl – finita nel mirino della Procura federale insieme all’ex dg Luigi Micheli e al commercialista Marco Gamba.
Come ricostruisce ancora Laffranchi su Brescia Oggi, il club si sarebbe trovato travolto dalla sanzione senza aver avuto realmente il tempo per intervenire.
Il piano degli investitori: c’è fiducia anche in caso di C
Sul fronte societario, la trattativa per la cessione a un gruppo di investitori statunitensi prosegue: la prima mossa concreta è attesa entro il 29 maggio, con il versamento di un acconto e l’acquisizione iniziale di quote. La volontà è chiara: costruire una squadra da B, anche in caso di C, con la regia di Francesco Marroccu, ex dg e figura chiave del nuovo corso.
La programmazione tecnica per la Lega Pro è dunque secondaria: l’obiettivo reale è restare in Serie B, rilanciando il Brescia con un progetto solido, moderno e ambizioso. Gli investitori stimano un debito attuale di circa 8 milioni, ma non ne sono spaventati.
Scadenze e conti in ordine
Resta da risolvere il problema più immediato: salario dei tesserati entro il 4 giugno e iscrizione al campionato entro il 6 giugno, salvo proroghe per i club coinvolti nella querelle (Brescia, Salernitana, Frosinone e Sampdoria). Servono tra i 6 e i 7 milioni di euro per coprire le spese. La nuova proprietà è pronta a intervenire, ma tutto ruota intorno all’esito dell’udienza di giovedì.
Intanto Cellino ha inviato una memoria difensiva alla Procura federale e ribadisce la volontà di combattere in ogni sede per tutelare il club. Ma anche lui, ormai, sembra orientato a passare il testimone, seppur con la convinzione che il Brescia debba restare tra i cadetti.