Benevento, è guerra sulle ferie: Vigorito impone le date, i giocatori si ribellano. Si va per vie legali

In casa Benevento scoppia il caos anche dopo il termine della stagione. Dopo il tracollo sportivo culminato con l’eliminazione al primo turno dei playoff di Serie C per mano della Juventus Next Gen, lo spogliatoio giallorosso si ritrova ora al centro di un braccio di ferro legale con la dirigenza.

Il presidente Oreste Vigorito, deluso dall’andamento della squadra, ha deciso di scaglionare le ferie dei calciatori in due distinti periodi: dal 17 maggio all’8 giugno per il primo gruppo, dal 31 maggio al 22 giugno per il secondo. Una scelta che, seppur rispettosa delle normative contrattuali, ha scatenato la protesta degli atleti.

Porte chiuse e clima rovente
Alcuni calciatori, convocati per le ferie a partire dal 17 maggio, si sono presentati comunque allo stadio sabato scorso, ma hanno trovato i cancelli sbarrati. A quel punto è scattata la contestazione ufficiale da parte della rosa, con tanto di coinvolgimento degli avvocati di parte.

Il direttore sportivo Marcello Carli ha provato a fare da mediatore, spiegando ai calciatori le ragioni della società, ma il clima nello spogliatoio è apparso subito teso e irreparabile.

Dall’incubo in campo alle tensioni interne
La stagione del Benevento è stata un vero e proprio fallimento sportivo. Dopo aver chiuso il girone d’andata in testa alla classifica, la squadra si è letteralmente sciolta nella seconda parte di stagione, fino all’eliminazione precoce dai playoff.

L’esonero e successivo richiamo di Auteri nel giro di poche settimane, dopo un breve interregno affidato a Pazienza, è stato solo uno dei segnali di una gestione tecnica confusa e frammentata. La tifoseria, esasperata, ha rivolto dure contestazioni a dirigenza e giocatori, senza risparmiare nessuno.

Il caso della (presunta) festa e la resa dei conti
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stata un’intervista del tecnico Auteri che ha denunciato comportamenti discutibili da parte di alcuni membri della rosa, tra cui una presunta festa avvenuta proprio nel giorno del suo esonero. Un episodio che, se confermato, avrebbe contribuito a spingere la società verso una linea dura.

Il messaggio di Vigorito è chiaro: la gestione delle ferie è solo un primo passo verso la rivoluzione. Il club intende liberarsi dei giocatori fuori dai piani tecnici, molti dei quali hanno ancora ingaggi pesanti a bilancio. Un modo per indurli a trovare una sistemazione altrove, favorendo una separazione consensuale.

Ma al momento la situazione è tutto fuorché chiusa: la guerra legale è appena iniziata, e tra carte bollate e diffide, il Benevento rischia di trascinarsi l’ennesima grana anche in piena estate.