PALERMO – Venerdì sera il destino metterà di fronte Fabio Lucioni e il suo passato. Lo stadio Barbera accoglierà il Frosinone, impegnato nella corsa salvezza, ma per l’esperto difensore classe 1987 sarà anche il ritorno sul campo di chi, appena pochi mesi fa, lo aveva messo da parte.
Come racconta Valerio Tripi su la Repubblica Palermo, l’avventura rosanero di Lucioni si è chiusa lo scorso novembre con la rescissione del contratto, dopo una stagione da protagonista e una successiva falcidiata dagli infortuni e dai silenzi.

Era arrivato a Palermo con l’etichetta di “mister promozioni”, forte di quattro campionati vinti e di un curriculum da uomo spogliatoio. E infatti, nella sua prima stagione in rosanero, Lucioni non ha tradito le attese: 18 presenze consecutive da titolare, poi un infortunio muscolare, il rientro e altri 9 match giocati per intero, playoff compresi. Leader rispettato, pur senza fascia al braccio.

Una seconda stagione mai cominciata

L’annata in corso, però, è stata tutt’altra storia. Dopo un infortunio al bacino in ritiro e una lesione al labbro acetabolare, Lucioni ha saltato tutta la preparazione. Rientrato solo per la gara di Coppa Italia a Napoli a fine settembre, ha giocato appena 18 minuti, prima di fermarsi di nuovo. Quella è stata la sua ultima apparizione in maglia rosa.

Il rapporto con l’allora direttore sportivo Morgan De Sanctis non era dei migliori, e proprio in quel periodo maturò la scelta della separazione.
«Mi davano per spacciato a novembre – ha dichiarato Lucioni a marzo – ma mi sto togliendo soddisfazioni. Non ero finito», le sue parole dopo il ritorno in campo con il Frosinone, riportate ancora da Tripi per la Repubblica Palermo.
Frecce contro Dionisi, rilancio a Frosinone

L’ex difensore non ha mai nascosto un certo disappunto nei confronti di Alessio Dionisi, anche se formalmente ha evitato polemiche dirette:
«Il Palermo ha fatto le sue valutazioni. Dionisi? Non ha mai preso posizione. Non mi ha detto nulla. Dopo Napoli non ho avuto più spazio e così è arrivata la risoluzione».

A Frosinone, Lucioni si è rimesso in gioco. Ha già totalizzato sette presenze e un assist, indossando anche la fascia da capitano nella sfida contro il Mantova. Quando è arrivato, la squadra era penultima con un solo punto di margine sull’ultima in classifica. Oggi, sarebbe salva per un solo punto, e guarda il Palermo da otto lunghezze di distanza.

Palermo nel destino, di nuovo

Lucioni, tornato dove nel 2022 aveva celebrato la promozione in A, vuole ora trascinare il Frosinone fuori dai guai. Ma per farlo dovrà superare proprio il Palermo, la squadra che un tempo lo aveva scelto come simbolo e poi lo ha lasciato ai margini. Al Barbera, venerdì, andrà in scena un incrocio carico di significato.