Strage di Monreale, Acquisto nega tutto: «Non ho sparato, siamo stati aggrediti»

PALERMO – Samuel Acquisto, il diciottenne dello Zen 2 arrestato con l’accusa di concorso nella strage di Monreale, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, ma ha poi rilasciato dichiarazioni spontanee. Come riportato da Salvo Palazzolo per la Repubblica Palermo, davanti alla giudice Ivana Vassallo ha negato di essere stato presente nel momento della sparatoria e di aver incitato all’uso delle armi.

Secondo il racconto del suo avvocato, Roberto Bellotta, il giovane avrebbe affermato:
«Sono fuggito dopo un’aggressione, quando sono tornato ho sentito gli spari». Ma la Procura non crede a questa versione: secondo il provvedimento di fermo, Acquisto era alla guida della moto BMW GS usata dal gruppo prima, durante e dopo la sparatoria. Un passaggio che smentisce direttamente le sue dichiarazioni.

Le accuse della Procura e le prove raccolte

Nel dossier d’accusa, ricostruito dettagliatamente da Palazzolo su la Repubblica Palermo, si evidenzia che otto testimoni hanno riconosciuto Acquisto tra i presenti sulla scena della strage. Alcuni di loro sono riusciti anche a descrivere il suo ruolo nel corso dell’attacco armato avvenuto in via D’Acquisto a Monreale.

Tra gli elementi più pesanti, la ricostruzione dei carabinieri: Acquisto avrebbe istigato Salvo Calvaruso, altro diciannovenne già fermato, ad aprire il fuoco sulla folla. L’indagine, guidata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Felice De Benedittis e Luisa Vittoria Campanile, è ancora in corso. Si cercano altri responsabili e soprattutto il secondo giovane che ha materialmente sparato, rimasto al momento senza identità.

Un’indagine complessa tra testimoni, immagini e armi scomparse

I magistrati stanno ascoltando ulteriori testimoni, compresi alcuni giovani dello Zen 2 presenti sabato sera a Monreale. Si indaga anche sulla presenza di una ragazza nel gruppo, composto – secondo i dati delle compagnie telefoniche – da circa dieci persone su cinque scooter.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza, pur di scarsa qualità, hanno fornito dettagli preziosi sulla dinamica, seppur non ancora sufficienti a identificare con precisione tutti i partecipanti. Contestualmente, proseguono anche le ricerche delle due armi calibro 9 utilizzate durante la sparatoria. I carabinieri hanno setacciato i cespugli lungo la strada panoramica di Monreale e perquisito appartamenti e garage allo Zen 2 legati a conoscenti di Acquisto e Calvaruso.

La Procura ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere per Acquisto. L’accusa è di concorso in strage, mentre altri membri del gruppo rischiano di rispondere per rissa aggravata. La partita giudiziaria è appena iniziata, ma il tempo è cruciale per assicurare alla giustizia tutti i responsabili di quella notte di sangue.