Giornale di Sicilia: “Il Palermo fa scena muta, sconfitta e strada in salita”
La narrazione della “corazzata” può andare in archivio. Come scrive Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, dopo il ko con la Juve Stabia – terza sconfitta nelle ultime quattro e seconda trasferta di fila senza segnare – il Palermo non ha nulla della squadra dominante immaginata in estate e alimentata dalle prime quattro uscite. I fuochi d’artificio si sono esauriti con il 125° compleanno e la cinquina al Pescara, avversario tenero: alla prima contro un gruppo più consistente, i rosanero sono andati di nuovo in tilt, esattamente come con Catanzaro e Monza.
Butera, sul Giornale di Sicilia, fotografa il “Menti”: il Palermo visto a Castellammare è lo stesso crollato al “Ceravolo”. Nove tiri totali senza una vera parata di Confente (solo un’uscita finale su Le Douaron) e una squadra incapace di legare due passaggi, correre e reagire dopo il gol del classe 2007 Cacciamani, devastante a sinistra. L’analisi è netta: al di là dei meriti della Juve Stabia, i rosanero si sono fatti male da soli, presentandosi con la “puzza sotto il naso” su un campo dove serviva l’elmetto sin dal primo fischio del – per Butera – pessimo Marchetti.
Nel dettaglio tecnico, come ricorda ancora Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, il 3-5-2 “anomalo” (Palumbo a elastico, Brunori più sottopunta a sinistra che centravanti) ha funzionato dieci minuti: Augello al volo fuori di un soffio e Ranocchia alto dall’area. Poi blackout. La Juve Stabia spinge sull’asse Correia–Cacciamani e al 38’ colpisce: scivolata di Pierozzi, serpentina su Bani e sinistro potente in rete. Nella ripresa Peda per Bani, ma niente cambia: Palumbo e Ranocchia non creano, Brunori non pervenuto, Pohjanpalo fuori dal gioco. Dentro Vasic (il migliore), Le Douaron, Corona e Diakité, persino un 4-3-2-1 di emergenza, ma di occasioni vere non ce ne sono. Due punizioni dal limite sprecate (Brunori e Augello) e, dall’altra parte, traversa di Giorgini. Deserto totale.
Il quadro generale è chiaro: come conclude Butera sul Giornale di Sicilia, nulla è compromesso – restano 26 gare – ma l’ennesima occasione buttata rallenta la rincorsa alla continuità e alla promozione diretta, con il Modena che scappa e il Monza che può allungare. Per dare seguito all’illusoria goleada col Pescara serviva il “vero” Palermo, aggressivo e convinto di poter battere tutti. A Castellammare si è vista una squadra spenta, timorosa e imprecisa, paradosso per un organico così ricco. A Filippo Inzaghi il compito di trovare i rimedi nella sosta.
