Repubblica: “Stadio senza agibilità e Palermo senza sede. Abodi vede Comune e club”
Il futuro dello stadio “Renzo Barbera” resta una questione aperta e delicata. Come riportato da Valerio Tripi su Repubblica Palermo, ieri ai Cantieri culturali della Zisa si è tenuto un incontro cruciale tra lo stato maggiore del Palermo, il ministro dello Sport Andrea Abodi e il sindaco Roberto Lagalla per discutere delle condizioni e del futuro dell’impianto di viale del Fante.
La questione è urgente: entro il 23 maggio il club dovrà presentare tutta la documentazione necessaria per ottenere il certificato di agibilità per la stagione 2025/26. E in caso di promozione in Serie A, il termine slitterebbe al 6 giugno, ma con l’obbligo comunque di indicare una sede sicura per le partite casalinghe. Ad oggi, però, il Barbera non rispetta alcuni requisiti infrastrutturali fondamentali.
UNA CONVENZIONE ANCORA BLOCCATA
Come evidenziato da Tripi, nelle intenzioni delle parti la convenzione tra Comune e Palermo doveva essere già operativa, consentendo così al club di intervenire strutturalmente sull’impianto. Ma il percorso si è arenato tra denunce preventive di possibili danni erariali e complicazioni formali. La situazione attuale vede il Palermo impossibilitato a procedere con nuovi investimenti senza adeguate garanzie economiche da parte del Comune, a cui spetterebbero gli oneri principali.
Fino al 15 aprile, il club ha già speso quasi 5 milioni di euro in lavori di manutenzione straordinaria – interventi che, da convenzione, sarebbero stati a carico dell’amministrazione comunale. L’ultimo intervento ha riguardato il rilascio del certificato di idoneità statica, ottenuto il 14 aprile, ma anche in questo caso è emersa la precarietà della struttura: il certificato prevede lavori di manutenzione da eseguire ogni sei mesi, invece della tradizionale validità decennale.
LE CONSEGUENZE PER GLI EUROPEI 2032
Se il rilascio della convenzione dovesse slittare oltre giugno, il Palermo potrebbe non avere più interesse a richiedere una concessione di lunga durata (80 anni), visto che non ci sarebbero più i tempi tecnici per ristrutturare lo stadio in vista della candidatura di Palermo agli Europei del 2032.
All’incontro erano presenti, per il club rosanero, l’amministratore delegato Giovanni Gardini, il presidente Dario Mirri, il direttore operativo Francesco Barresi e l’avvocato Giuseppe Mazzarella. «La volontà delle parti c’è – ha dichiarato il ministro Abodi – siamo fiduciosi che anche Palermo possa avere, con o senza gli Europei, uno stadio moderno, accessibile e all’altezza delle ambizioni del club e della città», come riportato da Valerio Tripi su Repubblica Palermo.
