Una manifestazione benefica si è trasformata in un pomeriggio di violenza. È quanto accaduto nel quartiere Brancaccio a Palermo, dove si sono registrati scontri tra i tifosi rosanero della Curva Nord e della Curva Sud. La prima rissa è scoppiata in via Simoncini Scaglione, davanti a una delle strutture del Centro Padre Nostro, mentre era in corso un’iniziativa solidale organizzata da alcuni sostenitori della Curva Nord.

Come riportato da Repubblica Palermo, i tifosi – accompagnati dal presidente della seconda circoscrizione Giuseppe Federico – erano arrivati con l’intenzione di consegnare uova di Pasqua ai bambini del quartiere. Poco prima, avevano fatto tappa anche alla chiesa di Don Ugo Di Marzo, parroco dello Sperone e guida spirituale della comunità di Maria Santissima delle Grazie a Roccella, dove tutto si era svolto in un clima sereno e tra gli applausi.

La situazione è precipitata non appena il gruppo è giunto in via Simoncini Scaglione, dove ha sede un club legato alla Curva Sud, da sempre in attrito con la Nord. Lì è esplosa la prima lite violenta, nonostante la presenza dei bambini e la natura solidale dell’iniziativa.

A quel punto sono intervenute numerose pattuglie della polizia, con agenti della Digos e delle Volanti. I disordini però sono proseguiti e i gruppi si sono spostati in via Brancaccio, proprio davanti alla sede del Centro Padre Nostro, fondato dal beato Pino Puglisi. Secondo alcune testimonianze riportate da Repubblica Palermo, nello scontro sarebbero stati utilizzati coltelli, badili e mazze, anche se al momento non sono stati rinvenuti oggetti contundenti sul posto.

Il bilancio è di due giovani feriti, trasportati al pronto soccorso del Buccheri La Ferla. Uno di loro ha riportato un trauma cranico.

Le indagini sono in corso: la polizia sta lavorando per identificare i responsabili dell’aggressione, acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Le autorità puntano a ricostruire nel dettaglio quanto accaduto, anche alla luce del forte sdegno provocato da un episodio tanto grave, consumatosi sotto gli occhi dei più piccoli.