Repubblica: “Palermo, braccio di ferro tra Comune e club sulla convenzione per lo stadio. Rischio porte chiuse col Sassuolo”

La sfida tra Palermo e Sassuolo, in programma il 6 aprile, rischia seriamente di giocarsi a porte chiuse se entro metà marzo non arriverà la firma sulla convenzione per la concessione dello stadio Renzo Barbera al club rosanero. La questione è tutt’altro che marginale: senza la firma della convenzione, la società di viale del Fante non avvierà le pratiche necessarie per ottenere il rinnovo del certificato di idoneità statica, fondamentale per l’apertura dello stadio al pubblico.

Il certificato attuale scade il 18 marzo e il rischio è concreto. Come riporta Valerio Tripi su Repubblica Palermo, il problema nasce dal lungo e complesso iter burocratico che riguarda la bozza di concessione. Questo documento è cruciale per garantire al club il rientro delle somme già spese e di quelle stanziate per i lavori urgenti che hanno permesso di mantenere l’impianto aperto. In assenza di questi interventi – che il club ha finanziato anticipando le spese al posto del Comune – il Barbera sarebbe stato già dichiarato inagibile.

Il rischio paralisi burocratica e l’urgenza della firma
La burocrazia, ancora una volta, rischia di mettere in crisi la gestione degli impianti sportivi cittadini. La firma della convenzione è la chiave per sbloccare la situazione e garantire che il Palermo possa continuare a utilizzare lo stadio con regolarità, evitando scenari come quello di una partita casalinga giocata a porte chiuse. Il club rosanero, infatti, ha già investito somme importanti per mettere in sicurezza l’impianto e mantenerlo operativo per i prossimi due anni e mezzo, nonostante l’attuale convenzione scada solo il 23 novembre 2026.

Repubblica Palermo evidenzia come i ritardi amministrativi siano diventati una costante per le infrastrutture sportive della città. Esempi come il PalaOreto, il PalaMangano o lo stadio delle palme raccontano di strutture rimaste inutilizzabili per mesi a causa di certificazioni bloccate o pratiche burocratiche ferme in qualche ufficio. Emblematico anche il caso del centro sportivo di Torretta, dove l’unica area non ancora operativa è proprio quella di competenza comunale.

Le incongruenze della bozza e le richieste del club
Il sindaco Roberto Lagalla, a fine ottobre, aveva dichiarato l’intenzione di portare la bozza in consiglio comunale tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Tuttavia, la situazione si è complicata ulteriormente quando è emersa una versione della bozza definita “non condivisibile” e contenente diversi errori. Come riporta Valerio Tripi, ci sono discrepanze tra i documenti ufficiali: a pagina 16, per esempio, si parla di cinque anni per la presentazione del progetto esecutivo del rifacimento dello stadio, mentre la versione corretta prevede un termine di tre anni. Altro errore riguarda la denominazione del parcheggio, erroneamente indicato come piazza Giovanni XXIII anziché piazza Giovanni Paolo II.

Il Palermo, che ha già sostenuto spese ingenti per la manutenzione dello stadio, non sembra disposto ad accettare ulteriori rinvii. La società attende certezze sulla convenzione e ha fissato una scadenza chiara: il 18 marzo. Se entro questa data non verrà firmata la convenzione o non verranno fornite garanzie concrete sui passaggi burocratici mancanti, il club potrebbe decidere di interrompere i lavori e non presentare la richiesta di rinnovo del certificato di idoneità statica.

Palermo-Sassuolo a rischio: scenari possibili
Il rischio, quindi, è che la partita del 6 aprile contro il Sassuolo si giochi senza pubblico o, peggio, che lo stadio venga dichiarato inagibile fino alla risoluzione del problema. Una prospettiva che il Palermo vuole evitare, ma che diventerà inevitabile se la situazione non verrà sbloccata nelle prossime settimane.

La questione coinvolge anche il Comune, che si troverebbe di fronte all’ennesimo caso di impianto sportivo chiuso a causa di cavilli burocratici. La convenzione rappresenta quindi un passaggio fondamentale non solo per il Palermo, ma per tutta la comunità sportiva cittadina.

La palla ora passa agli uffici comunali e all’amministrazione. Il conto alla rovescia è iniziato, e il rischio di vedere il Barbera chiuso ai tifosi è più concreto che mai.