Repubblica: “Dionisi contestato per i risultati. Il non gioco e le scelte Il Palermo gli dà altro tempo”

Ormai è chiaro: la situazione tra Alessio Dionisi e l’ambiente rosanero è diventata una sfida al limite del masochismo. Da una parte c’è un allenatore che continua a difendere le sue scelte, anche con dichiarazioni che sembrano fuori tempo massimo, come «il mercato non lo faccio io», mentre dall’altra c’è una tifoseria che ha ormai esaurito la pazienza e che vorrebbe vedere il tecnico lontano dalla panchina del Palermo. In mezzo, una società che ha già preso decisioni importanti, come l’esonero del diesse De Sanctis e l’arrivo di Carlo Osti, oltre a un mercato di gennaio di livello per la Serie B, ma che continua a rimandare la scelta più attesa: il cambio dell’allenatore.
Numeri allarmanti
Come evidenzia Massimo Norrito su Repubblica Palermo, i motivi per prendere una decisione drastica ci sarebbero tutti:
Due punti nelle ultime quattro partite, una media da retrocessione.
Quattordici punti in meno rispetto alla scorsa stagione, quando poi Corini fu esonerato.
Squadra senza identità tattica, con continui cambi di modulo e uomini.
Fragilità mentale evidente, con blackout inspiegabili come quelli contro Spezia e Mantova.
Fuori dalla zona playoff e con il fiato sul collo delle squadre che lottano per i playout.
Sempre due gol subiti nelle ultime quattro partite, nonostante gli innesti di Audero, Magnani e Pohjanpalo.
Se tutto questo non bastasse, c’è un motivo che riassume tutti gli altri: una città intera non vuole più Dionisi.
Il rapporto con la piazza
Il malumore della tifoseria è ormai tangibile e i numeri sugli spalti parlano chiaro: il trend negativo della squadra sta allontanando il pubblico dal Barbera, persino lo zoccolo duro del tifo. I fischi piovuti dalla curva dopo il pareggio col Mantova sono stati assordanti e lo stesso Dionisi, a fine partita, ha ammesso: «Sentire 17 mila persone fischiare dispiace».
Ma forse più che dispiacere dovrebbe far riflettere: tra i tifosi è già virale l’hashtag #DionisiOut, mentre le sue scelte continuano a lasciare perplessi. Come il cambio di Baniya con Nikolaou a La Spezia sul 2-0, che ha poi portato alla rimonta avversaria. O la sostituzione di Pohjanpalo con Vasic sul 2-2 col Mantova, quando mancavano ancora minuti per provare a vincerla. Dionisi si è accontentato? O ha avuto paura di perdere?
Difficile dirlo. Ma, se fosse un film, questa stagione sarebbe un horror. E la colonna sonora? I fischi del Barbera.