Palermo: il rebus Dionisi. Resta, ma è indesiderato
Al termine di frenetiche consultazioni, la proprietà del City ha deciso di andare ancora avanti con lui

Sembrava che il peggio fosse passato, invece è arrivata un’altra tempesta. Dopo il pareggio contro il Mantova, il rapporto tra Alessio Dionisi e la piazza ha raggiunto un punto di non ritorno: fischi assordanti e cori contro il tecnico, mentre la squadra è stata applaudita.
Come riporta Luigi Butera su Tuttosport, la contestazione di domenica è stata mirata e diretta solo contro l’allenatore, ritenuto il principale colpevole di una stagione piena di delusioni. La società, però, ha deciso di confermarlo ancora, almeno fino alla sfida di Cosenza. Un’altra battuta d’arresto contro l’ultima in classifica potrebbe rimettere tutto in discussione.
Un bilancio disastroso
Nonostante gli investimenti importanti fatti dalla proprietà, il Palermo è fuori dalla zona playoff, con uno score deludente: otto vittorie, otto pareggi e dieci sconfitte. Il valore della rosa e il monte ingaggi – ulteriormente aumentato con gli arrivi di Pohjanpalo, Audero e Magnani – avrebbero dovuto garantire ben altri risultati.
E invece, la squadra non ha mai avuto un’identità chiara. Dionisi ha prima insistito sul 4-3-3, poi è passato al 3-5-2, un modulo che non aveva mai utilizzato in carriera e che ha generato ancora più confusione.
Dopo le vittorie con Modena e Juve Stabia, il Palermo è ripiombato nei soliti problemi: solo due punti nelle ultime quattro partite, otto gol subiti e una difesa sempre più fragile. Nessuna squadra ha fatto peggio nello stesso periodo, nemmeno il Cosenza, prossimo avversario.
Scelte discutibili e fiducia al limite
Come sottolinea Tuttosport, le scelte di Dionisi continuano a far discutere. Il cambio Nikolaou-Baniya nel finale con lo Spezia è costato il pareggio nel recupero, mentre la sostituzione di Pohjanpalo con Vasic contro il Mantova ha lasciato perplessi tifosi e addetti ai lavori.
La frattura con la tifoseria è ormai evidente. “Te ne devi andare”, recitava lo striscione apparso al Barbera ieri, segno di un malcontento che non accenna a placarsi.
Ora restano tredici partite per salvare la stagione, ma se il Palermo dovesse inciampare anche a Cosenza, la permanenza di Dionisi in panchina potrebbe terminare molto prima del previsto.