Sul futuro del Renzo Barbera torna a calare il silenzio. Come racconta Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia, il Comune di Palermo ha di fatto congelato l’iter per la concessione pluriennale dell’impianto alla società rosanero. Quella convenzione che sembrava ormai pronta all’approvazione è ora a forte rischio, tra dossier esplosivi, possibili danni erariali e la prospettiva, sempre più concreta, di un reset totale della procedura.

Una tempesta perfetta

Il problema, spiega ancora Macaluso, nasce dalle criticità emerse sia dagli organismi di controllo interni sia da un dettagliato dossier di dieci pagine redatto dagli avvocati Ugo Forello e Giulia Argiroffi. Il documento sottolinea presunte irregolarità procedurali e paventa il rischio di danno erariale, con il concreto spettro dell’intervento della Corte dei Conti.

A complicare ulteriormente il quadro, si aggiunge la notizia – rilanciata dal Sole 24 Ore – dell’imminente approvazione del Decreto Sport da parte del governo Meloni. Un provvedimento che introdurrà la figura del commissario straordinario per la costruzione e la ristrutturazione degli stadi italiani, aprendo la possibilità di sbloccare investimenti per circa 5 miliardi di euro.

Il Comune frena: “Pausa di riflessione”

Alla luce di queste novità, il Comune ha tirato il freno. Come riferisce ancora il Giornale di Sicilia, l’amministrazione avrebbe avviato una fase di “pausa di riflessione”, anche in attesa di un possibile dialogo con il ministro dello Sport Andrea Abodi. In sostanza, si attende il testo definitivo del decreto per capire se e come poter inserire Palermo tra i beneficiari dei finanziamenti previsti.

Il dibattito all’interno del Consiglio comunale si sta spostando rapidamente: perché non sfruttare i fondi nazionali per ristrutturare il Barbera e poi procedere a un’assegnazione più vantaggiosa per le casse cittadine?

Una possibile soluzione: rinnovo a breve termine

Nel frattempo, una soluzione provvisoria sembra affacciarsi: come riporta Macaluso, si valuta l’ipotesi di un rinnovo breve dell’attuale convenzione, agli stessi termini e condizioni. Questo darebbe al Palermo FC la titolarità necessaria per collaborare con il Comune alla progettazione di un piano di ristrutturazione da finanziare attraverso i fondi del nuovo decreto.

«L’opposizione non è contraria alla società», chiarisce Ugo Forello, «ma è necessario attendere il decreto e, nel frattempo, mettere al riparo Comune e club da eventuali rischi».

Stallo con speranze future

In sostanza, come sintetizza Giancarlo Macaluso, tutto è sospeso: nessuna decisione definitiva, nessun passo avanti immediato. Ma anche la consapevolezza che “prima o poi qualcosa accadrà”, magari sotto la spinta delle risorse statali e della necessità di rinnovare un impianto che, oggi, rischia di rimanere ancorato al passato mentre il calcio moderno corre veloce.