Norrito: “Clamoroso. Ma per chi?”
Clamoroso. Ma per chi? Il Palermo chiude una stagione deludente all’ottavo posto, appena sufficiente per agguantare i playoff, salvo poi uscire subito al primo turno. Eppure, per i dirigenti del City Football Group si tratta di un “traguardo clamoroso”. Se davvero così fosse, allora il problema non è solo il campo, ma anche la visione. Contenti loro.

CASTELLAMMARE DI STABIA – Doveva essere una rinascita, una rincorsa. È stato il capolinea. Il Palermo saluta i playoff di Serie B al primo turno, sconfitto con merito da una Juve Stabia affamata, organizzata e determinata. Uno schiaffo sportivo che cancella le troppe parole vuote pronunciate in questi mesi e che riassume in 90 minuti tutto il fallimento della stagione rosanero.
Come scrive Massimo Norrito su Repubblica Palermo, «i rosanero nemmeno nella partita più importante dell’anno sono riusciti a tirare fuori la grinta e il carattere». Una squadra abulica, rassegnata, spettatrice di una sfida che la Juve Stabia ha affrontato con l’intensità e la fame di chi sapeva di giocarsi la storia.
Palermo senza idee, Juve Stabia padrona
Il piano partita del Palermo – se mai ce ne sia stato uno – è evaporato subito. Centrocampo ingabbiato, con Blin costretto a rincorrere, Gomes scollegato e Segre troppo lontano dal cuore del gioco. In avanti, Brunori e Pohjanpalo isolati, senza mai vedere la porta.
La Juve Stabia, invece, ha pressato alto, ha occupato il campo e ha costruito tanto. Floriani Mussolini colpisce un palo al 30’, poi è Audero a salvare i suoi su colpo di testa di Piscopo, con Candellone che grazia i rosanero sparando alto.
Il Palermo non reagisce. Solo un lampo su punizione di Brunori a inizio ripresa, poi più nulla. E quando Baniya sbaglia completamente la lettura su un lancio lungo, Adorante punisce: resiste a Ceccaroni e batte Audero con freddezza.
Un gol che chiude tutto
Quel gol non chiude solo la partita, ma l’intera stagione del Palermo. Una stagione chiusa con l’ultimo posto utile per i playoff, e che a sentire i dirigenti del City Football Group sarebbe stato un “clamoroso traguardo”. Ma la realtà è ben diversa.
Nemmeno i cambi di Dionisi scuotono una squadra senza anima. E se le uniche occasioni rosanero arrivano nel recupero – con Le Douaron e Ceccaroni – è perché ormai la partita era già finita.
Una resa senza onore
«Avrebbe dovuto vincere e non l’ha fatto. Avrebbe dovuto tirare in porta e non l’ha fatto. Avrebbe dovuto lottare e non l’ha fatto», sintetizza Norrito. Il Palermo ha mancato tutto: l’atteggiamento, il coraggio, la responsabilità.
E ora? Ora è tempo di domande. E di bilanci veri. Perché se questa era la “missione” del City Group, c’è molto da rivedere. E forse, da rifondare.