Inzaghi verso il Palermo, a Pisa cresce il timore: «Porterà con sé i suoi fedelissimi?»

PISA – Una separazione nell’aria, vissuta da una città intera con il sapore agrodolce dei grandi amori finiti troppo presto. L’addio tra Filippo Inzaghi e il Pisa, non ancora ufficiale ma ormai dato per scontato, scuote la tifoseria nerazzurra, reduce dall’euforia per una promozione in Serie A che mancava da 34 anni.

Come riporta Enrico Mattia Del Punta su La Nazione di Pisa, il sentimento prevalente tra i tifosi è una miscela di incredulità e malinconia. Il tecnico piacentino, protagonista di un’impresa memorabile, sembra ormai destinato a un’altra avventura – il Palermo lo attende – e la stretta di mano avvenuta a Forte dei Marmi con la dirigenza nerazzurra sembra segnare la fine di un ciclo tanto breve quanto intenso.

Le voci della città: tra delusione e gratitudine

«Non si voleva giocare la reputazione in A con una squadra di giovani», dice Fabio Cosci, riflettendo su quella che, a suo dire, è sempre stata la linea della famiglia Corrado. La preoccupazione più grande? Che Inzaghi si porti con sé i suoi “fedelissimi”, come Canestrelli, Moreo.

Tramoni, oggi pedine importanti del progetto.

Per altri tifosi, come Giacomo Pierini, il distacco è meno amaro: «Onestà e coerenza da entrambe le parti. Inzaghi sa che con una squadra giovane ci si può fare male». Il riferimento è al rischio di un’altra stagione come quella di Aquilani, fallimentare sul piano tecnico, ma “utile” per la crescita societaria.

Dubbi, difese e speranze

Antonio Arcidiacono invita alla prudenza: «Prima di commentare, aspettiamo le parole dei diretti interessati». E mette in dubbio la reale portata dell’offerta del Palermo: «Le vedute diverse potrebbero essere solo una scusa».

C’è chi difende l’allenatore con forza, come Vanessa Nicoli: «Arrivano già a rinnegare Inzaghi, ma non è giusto. Ha fatto benissimo. E se non si sentisse pronto per la A?». Riconoscenza anche nelle parole di Nico Di Nasso: «Un campione del mondo si ringrazia e basta. Se va via, che abbia il meglio».

Lo zoccolo duro: «Ce ne faremo una ragione»

Per Francesco Longo, storico sostenitore pisano, la fede calcistica resta intatta: «Allenatori e giocatori passano, i colori restano». E sul futuro tecnico, azzarda anche qualche nome: «Paolo Zanetti e Davide Nicola sono adatti alla categoria. Servono mister capaci di tirar fuori tutto dai giocatori».

Un’estate di incertezza (e riflessione)

Nel frattempo, Pisa si prepara a vivere un’estate diversa, fatta di riflessioni e scelte strategiche. Il legame con Inzaghi resta forte, ma il futuro – come raccontato da La Nazione – sembra ormai segnato. In città, il calcio è di nuovo l’argomento principe. Ma stavolta, con un filo di malinconia in più.