Il Messina sull’orlo del baratro: fallimento alle porte e inchieste in corso

Come riporta Fabrizio Bertè su la Repubblica Palermo, il Messina Calcio è sempre più vicino al terzo fallimento della sua storia recente. Dopo la retrocessione in Serie D, sancita dalla sconfitta nei playout contro il Foggia, il futuro del club peloritano si gioca ora nelle aule dei tribunali, con uno scenario giudiziario e societario sempre più compromesso.
Ottomila cuori al “Franco Scoglio”, poi il buio
L’ultima speranza si era consumata nella gara d’andata, quando oltre 8.000 tifosi hanno riempito il “Franco Scoglio”, cantando e sostenendo la squadra per novanta minuti. Un grido d’amore disperato, un’urgenza emotiva, che però non è bastata a evitare la retrocessione. Da quel momento, la partita si è spostata fuori dal campo.
Indagini a tutto campo su Sciotto e Cissè
Come racconta Bertè, la Procura di Messina ha avviato un’indagine approfondita sulla gestione dell’ex presidente Pietro Sciotto e sulla successiva cessione delle quote societarie all’AAD Invest Group, riconducibile a Doudou Cissè. Quest’ultimo ha acquisito l’80% del club senza versare un solo euro e poi si è letteralmente volatilizzato, lasciando in prima linea Stefano Alaimo, attuale presidente.
I magistrati hanno già ascoltato Alaimo, il segretario Alessandro Failla, l’ex allenatore Simone Banchieri e lo stesso Sciotto come persone informate sui fatti. La Procura ha poi richiesto la liquidazione giudiziale del club, con udienza fissata per il 10 giugno. I debiti ammonterebbero a oltre 2 milioni di euro, rendendo il fallimento sempre più probabile.
Guardia di finanza e Digos in azione
Parallelamente, anche la guardia di finanza ha aperto un’indagine sulla società, mentre la Digos di Messina sta verificando presunte minacce ai danni di Sciotto, che ha dichiarato di sentirsi truffato e di aver subito forti pressioni per cedere il club. Il quadro si fa sempre più cupo, con responsabilità diffuse e una città intera che assiste attonita all’ennesimo crollo calcistico.
Le accuse dei tifosi e il ruolo del Comune
Nel mirino dei tifosi non ci sono solo Sciotto e la proprietà rappresentata da Alaimo e Cissè, ma anche l’amministrazione comunale, accusata di aver spalancato le porte alla fiduciaria lussemburghese senza effettuare adeguati controlli sulla cessione del club.
Come conclude Fabrizio Bertè su la Repubblica Palermo, il Messina rischia di sparire per la terza volta in appena diciotto anni, lasciando dietro di sé una scia di amarezza, delusione e rabbia. Un epilogo che, purtroppo, molti temevano da tempo.