Un investimento importante, un talento ancora inespresso, un rebus tattico da risolvere: Le Douaron si avvicina alla stagione 2025/26 con l’obbligo di dimostrare tutto il suo valore. Come ricorda il Giornale di Sicilia, in un approfondimento a firma Alessandro Arena, l’attaccante francese è stato prelevato dal Brest per 4 milioni di euro nell’estate 2024, rinunciando addirittura alla possibilità di giocare in Champions League per accettare il progetto rosanero.

Il suo arrivo aveva generato entusiasmo tra i tifosi, ma le prestazioni iniziali – soprattutto nel 4-3-3 di Dionisi – non hanno convinto: schierato sia da esterno che da punta centrale, sia a destra che a sinistra, Le Douaron ha faticato ad adattarsi, mostrando lampi isolati e poche giocate decisive. Come riporta ancora il Giornale di Sicilia, solo con il passaggio al 3-5-2 ha mostrato qualche progresso, chiudendo comunque la stagione con sei reti. Troppo poco, viste le aspettative.

L’obiettivo, spiega Alessandro Arena, è ora duplice: rilanciarlo e valorizzarlo, sia dal punto di vista tecnico che economico. Il contratto quinquennale firmato al momento del trasferimento ne fa infatti un investimento a lungo termine, ed è essenziale che il suo valore non venga eroso da un utilizzo marginale.

Ma il problema è soprattutto tattico. Nel tandem titolare Brunori-Pohjanpalo, che ha sorretto l’attacco per larghi tratti del campionato, c’è poco spazio per inserire un terzo elemento. Dopo l’arrivo del finlandese, Le Douaron ha totalizzato appena 322 minuti in 14 partite, partendo dal primo minuto solo contro Brescia e Cesena. Il rischio che anche la prossima stagione si ripresenti lo stesso scenario è concreto: spetterà a Pippo Inzaghi – che ha dato un giudizio positivo sulla rosa – trovare una soluzione, magari con rotazioni intelligenti o moduli alternativi.

Secondo il Giornale di Sicilia, Le Douaron rende di più in un attacco a due, dove può dialogare con il compagno e attaccare lo spazio, piuttosto che in un tridente dove finisce spesso per isolarsi e perdere incisività. Il ritiro estivo sarà cruciale per lavorare su questi aspetti, migliorare la partecipazione difensiva – ancora inferiore rispetto a Brunori e Pohjanpalo – e perfezionare la gestione dei contropiedi, spesso sciupati.