Giornale di Sicilia: “Il Palermo resta in pressing su Inzaghi”

Non è più tempo di domande sul se, ma di riflessioni sul come. La trattativa tra Filippo Inzaghi e il Palermo ha ormai una direzione chiara, anche se lungo il percorso si è affacciata qualche variabile inattesa. Come spiega Massimiliano Radicini sul Giornale di Sicilia, non ci sono intoppi insormontabili, ma dettagli da ricalibrare: tempi che cambiano, equilibri da riscrivere, contorni da definire con pazienza.
Il Palermo e il Pisa hanno già raggiunto un’intesa di massima per la liberazione del tecnico piacentino, legato ai toscani da un contratto valido per altre due stagioni. Un confronto gestito con rispetto reciproco e dialogo costante. Tuttavia, uno snodo imprevisto è arrivato: Emanuel Vignato, inizialmente previsto come pedina di scambio per facilitare l’uscita di Inzaghi, ha espresso perplessità sul trasferimento in Toscana. Non un rifiuto netto, ma un «non ora» che ha rallentato l’operazione.
Niente Vignato? Il Palermo va avanti
Il club rosanero, come riferisce Radicini sul Giornale di Sicilia, non ha intenzione di cambiare strada: il nome è Inzaghi, e non si torna indietro. Se Vignato dovesse rivedere la propria posizione, sarà il benvenuto. Ma il Palermo è pronto anche a percorrere un’altra via. Il Pisa, dal canto suo, ha fretta di voltare pagina e questo gioca a favore dei siciliani: un’alternativa, magari sotto forma di gentleman agreement, appare molto probabile.
Nel frattempo, Vignato resta in stand-by, ma il Palermo guarda avanti: l’urgenza non è dettata dalla fretta, ma dalla necessità di pianificare una stagione da rilancio. Per questo, trovare al più presto una guida tecnica è una priorità assoluta.
Inzaghi ha già detto sì: «Scelta convinta e condivisa»
L’allenatore, scrive ancora Massimiliano Radicini sul Giornale di Sicilia, ha già fatto la sua scelta. Il progetto Palermo lo stimola, lo affascina e lo motiva. Reduce da una promozione inaspettata con il Pisa, Inzaghi sente che in Sicilia può rimettersi al centro, ricostruire un’identità di squadra, restituire un’anima a un club che ha bisogno di certezze. A Palermo non gli verrà chiesto solo di allenare, ma di fare da collante tra spogliatoio, società e tifoseria.
Il Palermo, dal canto suo, vede in lui il profilo perfetto: tecnico ambizioso, lavoratore silenzioso, capace di mettersi in discussione e guadagnarsi credibilità passo dopo passo. Un uomo che ha ancora fame e voglia di lasciare il segno.
Si chiude a giorni: «Una trattativa nata da convinzione, non da caso»
Ora, tutto ruota attorno alla definizione dei dettagli economici per la liberazione. Il Pisa non alzerà muri, anche per rispetto nei confronti del suo allenatore, e il Palermo non si tirerà indietro. Serve solo un pizzico di pazienza, forse una manciata di giorni. Poi arriverà la firma su un progetto costruito nel tempo, non improvvisato.
Perché – conclude Radicini – «Il legame tra Inzaghi e il Palermo non nasce da un incastro fortuito, ma da una scelta reciproca, maturata tra tentativi, ostacoli e attese. E dalla consapevolezza che le cose più giuste sono anche le più complicate da ottenere».