
Una serata vergognosa. La Salernitana saluta la Serie B nel modo più triste e caotico, travolta non solo in campo dalla Sampdoria (0-2), ma soprattutto dal comportamento inqualificabile della Curva Sud, che ha costretto l’arbitro Doveri a sospendere definitivamente la gara a causa del lancio di fumogeni, petardi e oggetti in campo. Un epilogo drammatico, che getta un’ombra sulla città e preannuncia squalifiche e provvedimenti pesanti.
Il tutto è accaduto al 66’, poco dopo il raddoppio doriano firmato da Sibilli, che confermava lo stesso punteggio dell’andata. A quel punto è scoppiata la rabbia: fumogeni, seggiolini e tentativi di sfondamento del cancello hanno provocato il primo stop del match. Una sospensione, poi una ripresa, poi ancora il caos: alla terza interruzione, Doveri ha detto basta.
«È una notte molto triste», ha dichiarato l’amministratore delegato granata Maurizio Milan nel post gara. «Condanniamo ogni forma di violenza. Comprendiamo la rabbia, ma non giustifichiamo quanto accaduto». Il dirigente ha poi annunciato la volontà del club di ripartire dalla Serie C con un nuovo progetto, promettendo battaglia anche nelle sedi legali per episodi arbitrali ritenuti controversi.
Sul versante opposto, esplode la gioia della Sampdoria, che festeggia una salvezza insperata grazie anche alla penalizzazione del Brescia. I blucerchiati, trascinati da una prestazione solida e cinica, hanno centrato l’obiettivo con due vittorie nei playout e si sono avvicinati commossi ai 1500 tifosi presenti all’Arechi, confinati nella Curva Nord.
Resta il rammarico per una serata che doveva essere una festa dello sport e che si è trasformata in un disastro mediatico e disciplinare, con immagini censurate e uno stadio ferito non solo nella classifica, ma anche nella dignità.