Dionisi scuote il Palermo dopo la disfatta di Cesena: «Ora servono attributi e responsabilità»

Il Palermo esce con le ossa rotte dalla trasferta di Cesena, non solo per la quattordicesima sconfitta stagionale, ma per una prestazione che riaccende tutte le criticità viste nell’ultimo periodo. La squadra di Dionisi ha avuto momenti di gioco e reazione, ma si è confermata fragile mentalmente, sprecona sotto porta e discontinua nell’atteggiamento.

Il tecnico rosanero, Alessio Dionisi, ha parlato in sala stampa con toni accesi, consapevole della posta in gioco: i playoff sono ancora raggiungibili, ma serve una svolta immediata.

«Oggi non abbiamo fatto una brutta gara, bisogna essere onesti. È mancata la cattiveria là davanti, abbiamo avuto tanto possesso palla ma senza essere incisivi. E poi, come spesso ci succede, prendiamo gol per disattenzioni e non riusciamo più a rimetterla in piedi», ha spiegato Dionisi.

Il Palermo, dopo il rigore sbagliato da Pohjanpalo nel finale del primo tempo, era riuscito a pareggiare con Pierozzi, ma dopo 30 secondi della ripresa si è fatto colpire da un tiro deviato di Saric, subendo un altro gol su errore difensivo. Una dinamica ricorrente.

«Dobbiamo dircelo: è un problema cronico. Lo stesso vizio. Non c’è tempo per analisi troppo approfondite, ora bisogna reagire con carattere. Mancano due partite, e forse qualcuno pensava che eravamo già dentro ai playoff. Non è così. Se non ci diamo una svegliata, ne usciamo».

Dionisi ha anche ammesso gli errori commessi da tutte le componenti del club:

«Abbiamo fatto tanto per recuperare terreno, ma sono stati commessi errori da parte mia, dei giocatori, dei dirigenti. Troppe chiacchiere. Gli unici che non posso rimproverare sono i tifosi: ci hanno sostenuto sempre, ora è giusto che manifestino».

Tra stanchezza fisica e pressione psicologica, il Palermo ha dato segnali alterni anche all’interno della stessa gara. La squadra ha provato a reagire, ma non è bastato. Dionisi ha raccontato anche il momento nello spogliatoio:

«All’intervallo ho parlato poco. Si incitavano da soli, la volontà c’era. Ma dopo mezzo minuto ci siamo ritrovati di nuovo sotto. È questo che dobbiamo risolvere: la mancanza di reattività nei momenti decisivi».

Il tecnico ha poi parlato della gestione fisica e degli uomini in difficoltà:

«Oggi ha giocato Nikolaou che non sapevamo quanti minuti avesse nelle gambe, Diakité era a rischio, Di Francesco è entrato ma era reduce da uno sforzo importante. Ma non è il momento di cercare alibi. È il momento di assumerci la responsabilità, perché il risultato finale dipenderà solo da noi».

Sulla corsa playoff, Dionisi è stato diretto:

«Sentivo parlare di quinto posto. Io ho sempre detto che potevamo arrivare anche decimi. E oggi siamo ancora lì. Se si perdono partite come quella con il Südtirol, col Bari o oggi a Cesena, si finisce per perdere terreno. La verità è che, per la squadra che siamo, non ci possiamo mai permettere di giocare per il pari. La classifica si guarda solo dopo la partita, ma ora il margine è finito».

Infine, sul match contro il Frosinone in programma venerdì al Barbera:

«La partita con il Frosinone è una finale. Non sarà semplice, perché loro stanno recuperando terreno. Ma non possiamo fare più calcoli. Dobbiamo metterci tutto, perché ora conta solo dimostrare di volerci arrivare davvero».

Il Palermo è ora settimo a quota 48, con Bari e Cesena a una sola lunghezza. Venerdì il Barbera sarà teatro di un crocevia. E lì non serviranno discorsi, ma fatti.