Mentre il Manchester City continua a investire cifre astronomiche sul mercato, restano molti interrogativi sul suo futuro, sia sul campo che fuori. Come evidenzia Gabriele Marcotti sul Corriere dello Sport, il club ha chiuso la sessione invernale con un passivo di mercato di 218 milioni di euro, andando controcorrente rispetto al resto d’Europa e alle regole di sostenibilità.

Nonostante il processo in corso con 115 capi d’accusa e l’assenza di un direttore sportivo operativo – Txiki Begiristain è in uscita, mentre Hugo Viana arriverà dallo Sporting solo a luglio – il City ha speso cifre enormi per rafforzare la rosa. Gli arrivi principali sono stati Marmoush (Eintracht, 75 milioni), Nico Gonzalez (Porto, 60 milioni), Vitor Reis (Palmeiras, 37 milioni), Khusanov (Lens, 40 milioni) e Bah (Valladolid, 6 milioni).

Fair Play Finanziario e il rebus legale
Come sottolinea Marcotti, la prima domanda sorge spontanea: come può il City permettersi queste spese? Nonostante le rigide regole del Fair Play Finanziario, il club ha registrato quasi 200 milioni di utili negli ultimi due bilanci, il che gli ha permesso di operare senza apparenti restrizioni. Tuttavia, resta da chiarire se questi numeri siano frutto di operazioni lecite o di possibili irregolarità contabili, un nodo che verrà sciolto dal processo in corso.

Il verdetto è atteso a breve: le udienze sono terminate, la giuria si è ritirata per deliberare. Indipendentemente dall’esito, è quasi scontato che ci sarà un ricorso in appello, sia da parte del City che della Premier League, allungando i tempi della sentenza definitiva, che potrebbe arrivare non prima di settembre.

Campagna acquisti tra emergenza e scommesse

Il mercato invernale è stato pensato per risollevare una stagione che si sta complicando. Come evidenzia Marcotti, il City è attualmente quinto, distante 15 punti dalla vetta, e si è qualificato agli ottavi di Champions League solo con grande difficoltà. Il piano sembra quello di offrire a Guardiola l’ultima possibilità di vincere prima del verdetto definitivo, ma la strategia di mercato lascia perplessi.

Degli acquisti fatti, solo Marmoush e Nico Gonzalez sembrano pronti per avere un impatto immediato. Il primo ha segnato 15 reti in 17 partite con l’Eintracht, ma a 25 anni era solo alla sua seconda stagione da titolare. Nico, cresciuto nella cantera del Barcellona, è diventato titolare nel Porto solo nella seconda metà della scorsa stagione e non ha ancora debuttato con la Nazionale spagnola. Per molti, non è il profilo ideale per colmare il vuoto lasciato dall’infortunato Rodri.

Rivoluzione in corso: chi sta decidendo?
Come scrive Marcotti, resta il dubbio su chi stia guidando questa rivoluzione tecnica. Con Guardiola vicino alla scadenza del contratto e Viana che arriverà solo a luglio, il City sembra navigare a vista, puntando su giovani promesse in un momento in cui servirebbero certezze.

Se il piano è quello di ringiovanire la rosa – considerando che tra gli over 30 ci sono giocatori chiave come Stones, De Bruyne, Gundogan, Kovacic e Bernardo Silva – allora è lecito chiedersi chi stia realmente dando l’input per queste scelte.