
MILANO – Toni pacati, ma con la consapevolezza di trovarsi nel pieno di una tempesta. L’assemblea di Lega B svoltasi ieri a Milano si è aperta con l’intervento del presidente Paolo Bedin, che ha illustrato i motivi e la cronologia del rinvio dei playout. L’obiettivo è chiaro: limitare quanto più possibile i ricorsi e i contraccolpi di una vicenda che, inevitabilmente, lascerà strascichi.
Come riportato da Ivan Cardia su Tuttosport, il clima è rimasto sereno nonostante le tensioni sotterranee. Mancava Massimo Cellino, presidente del Brescia, che ha preferito affidare le proprie rimostranze alle colonne del Giornale di Brescia, accusando la FIGC di aver “orchestrato un piano notturno per salvare la Sampdoria”. Parole forti, respinte però al mittente dagli ambienti federali.
Davanti alla sede della Lega, l’unico segnale tangibile di protesta è stato uno striscione con scritto: «Salerno non si piega». Nessuna contestazione da parte delle tifoserie, né delle squadre coinvolte. Proprio la Salernitana ha preso la parola con il tono più deciso dell’assemblea: dopo aver visto respinto il proprio ricorso dal Collegio di Garanzia del CONI (con nuova udienza fissata per il 10 giugno), il club campano ha ribadito la volontà di rivolgersi al TAR.
Intanto, si guarda all’udienza del Tribunale Federale Nazionale del 29 maggio, che potrebbe ufficializzare la penalizzazione del Brescia. Anche in caso di decisione netta e definitiva, resta comunque probabile che si attenda l’esito del secondo grado per chiudere la questione all’interno degli organi federali. Una scelta dettata dalla cautela e dalle consuete prassi della giustizia sportiva.
Secondo Tuttosport, è probabile che gli spareggi salvezza slittino a metà giugno, considerando anche l’impegno dei club a rilasciare i giocatori convocati dalle Nazionali nella finestra tra il 1° e il 10 del mese. Il tema, però, non era ufficialmente all’ordine del giorno dell’assemblea di ieri, e verrà discusso nuovamente nel Consiglio Federale in programma lunedì.
Proprio in quella sede la FIGC dovrà anche affrontare un’altra criticità emersa: il vuoto normativo legato alla retrocessione del Milan Futuro in Serie D, questione che richiederà una riflessione regolamentare per evitare ulteriori grattacapi.