Balotelli/ fonte LaPresse-ilovepalermocalcio.com

Il calcio, si sa, è anche questione di intrecci, ricordi e sliding doors. Lo sa bene il Padova, che oggi a Lumezzane si gioca una fetta importante di promozione in Serie B, in uno scenario che riporta alla mente un debutto speciale: quello di Mario Balotelli, appena sedicenne, in un Padova-Lumezzane all’Euganeo, nel lontano 2005.

Un ritorno carico di emozioni per SuperMario, che ai microfoni di Tuttosport ha ricordato: «È passato tanto tempo, ma è stato un momento felice per me. Vivevo a Concesio, a pochi chilometri da Lumezzane, e mi allenavo lì con le giovanili. Ci sono tornato da poco per vedere mio nipote Martin, che gioca proprio nel vivaio del Lumezzane».
Padova favorita, ma la storia insegna

Oggi, a distanza di quasi due decenni, Padova e Lumezzane si ritrovano in campo per un match dal peso specifico altissimo: la squadra biancoscudata, con due risultati su tre a disposizione, potrebbe festeggiare il ritorno in Serie B già questo pomeriggio. E lo farà in uno stadio praticamente invaso dai suoi tifosi: attesi quasi 4000 padovani al Tullio Saleri, capienza 4200, a testimoniare il fermento di una piazza che sogna il salto di categoria dopo anni di delusioni e record inutili.
La spinta del passato e di Kevin Varas

Tra i protagonisti in campo ci sarà Kevin Varas, ex Lumezzane, oggi anima del centrocampo padovano. A detta di molti, uno degli uomini chiave della stagione, grazie a prestazioni sempre sopra la media.

Intanto, Balotelli, che al Genoa è in scadenza il 25 maggio, ammette: «Voglio ancora giocare, magari all’estero. Ma il Padova è una piazza che merita la Serie A. Perché no? Potrebbe essere una bella sfida…».
Un incrocio di destini

Oggi il Padova può chiudere i conti. Anche una sconfitta potrebbe bastare, se il Vicenza non dovesse vincere a Trento. Sarebbe la chiusura ideale per una stagione cominciata in modo quasi marziano, soprattutto nel girone d’andata. E come da tradizione, i grandi traguardi del Padova arrivano sempre in trasferta.

Fischio d’inizio alle 16.30, con Lumezzane che guarda da spettatrice salva e Padova pronta alla grande festa. In campo il presente, in tribuna il passato. E forse, chissà, anche un indizio sul futuro.