
Matteo Andreoletti, 36 anni, si gode uno storico traguardo: è il più giovane allenatore a vincere un campionato di Serie C. Intervistato da Nicola Binda per la Gazzetta dello Sport, il tecnico del Padova si racconta: «La rimonta del Vicenza è stata eccellente, meritano rispetto. Noi abbiamo avuto un momento difficile, ma la forza della società e del gruppo ci ha permesso di resistere. Certo, qualche errore di inesperienza l’ho commesso, ma alla fine abbiamo centrato l’obiettivo».
Andreoletti guarda già avanti: «Padova ha una grande tradizione, ma in Serie B servirà qualcosa in più. Non solo la squadra: sarà necessario il supporto di tutta la città. Spero che anche lo stadio Euganeo, spesso vuoto, possa riempirsi stabilmente. Aver riacceso l’entusiasmo dei tifosi è stata una soddisfazione enorme».
Il giovane tecnico ripercorre anche il suo percorso personale: «Ho smesso di giocare a 23 anni per allenare. Non è stata una decisione improvvisata: avevo già l’ambizione di studiare e capire il calcio in profondità. Sognavo in grande e il mio modello è sempre stato l’Atalanta, la squadra della mia terra. Un giorno mi piacerebbe arrivarci».
Sulla prossima stagione resta concentrato: «Ho un contratto col Padova, ma non resto per un pezzo di carta: si va avanti se c’è un progetto serio. In B le neopromosse hanno fatto bene senza stravolgere le squadre: anche noi dovremo riflettere su questo».
Infine, un sogno nel cassetto: «Se Gasperini mi chiamasse per un caffè e per parlare di calcio, andrei di corsa a prendere appunti».