Una vicenda a due volti, quella che scuote il mondo del calcio e in particolare il settore arbitrale. Come riporta Elisabetta Esposito sulla Gazzetta dello Sport, cinque persone sono finite agli arresti domiciliari a Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione Penalty, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.

Tra gli arrestati figura Luigi Catanoso, arbitro della sezione di Reggio Calabria, attivo nei campionati Primavera e Serie C. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal procuratore Giuseppe Borrelli, Catanoso avrebbe agganciato alcuni colleghi proponendo loro di indirizzare partite in cambio di compensi fino a 10mila euro, con l’obiettivo di favorire giocate scommesse, in particolare sulle opzioni “over”.

La rete, spiega Elisabetta Esposito sulla Gazzetta dello Sport, sarebbe stata finanziata da Giampiero e Tommaso Reale, padre e figlio, titolari di un’agenzia di scommesse a Sesto Fiorentino, insieme ai calabresi Giancarlo Leone Fiumanò e Lorenzo Santoro. Le giocate venivano raccolte anche su piattaforme estere non autorizzate.

L’allarme era partito da un report dell’Agenzia dei Monopoli, che aveva rilevato un flusso anomalo di scommesse sulla gara Benevento-Cesena (Primavera 2): oltre 41mila euro di giocate, di cui la maggior parte proveniente dalla Calabria e puntate sulla vittoria del Benevento, proprio in una partita arbitrata da Catanoso.

Ma, come sottolinea ancora Elisabetta Esposito sulla Gazzetta dello Sport, accanto alla faccia buia della vicenda emerge anche un esempio di coraggio e integrità. Il 17 agosto 2024, l’arbitro Stefano Milone della sezione di Taurianova, designato per Empoli-Lazio Primavera, fu contattato e avvicinato da Catanoso a Firenze con la proposta di manipolare la partita: «Una ammonizione dubbia, un rigore, chi segna per primo… per qualche scommessa e tirar su dei soldi».

Milone rifiutò, chiamò il suo designatore Ciampi, rinunciò a dirigere l’incontro e denunciò immediatamente tutto alla Procura federale. Il suo gesto ha dato impulso all’indagine che ha portato agli arresti. Ora, mentre la Procura FIGC ha aperto un fascicolo parallelo e chiesto gli atti dell’inchiesta penale, Catanoso dovrà rispondere anche dal punto di vista sportivo.

Proprio oggi, Milone riceverà a Roma il Premio De Sanctis per lo Sport, Rispetto e Legalità, insieme a personalità come Zoff, Malagò e Pancalli: il simbolo di un calcio che, nonostante tutto, sceglie la strada della correttezza.