Tuttosport: “Mondiale per club, un flop globale: spalti vuoti e partite ignorate”

Un torneo ricco, sorprendente e persino affascinante per il confronto tra scuole calcistiche diverse. Ma appassionante? Decisamente no. Il Mondiale per club, nella sua nuova veste, si è rivelato un fallimento sotto il profilo del coinvolgimento del pubblico. Lo evidenzia Ivan Cardia su Tuttosport, che sottolinea come neppure la generosissima distribuzione di biglietti (spesso gratuiti) sia riuscita a riempire gli spalti.
Secondo l’analisi pubblicata da Tuttosport, gli impianti americani che hanno ospitato il torneo non hanno mai superato il 60% di riempimento medio, una percentuale ben lontana dal 92% registrato in Serie A e quasi ridicola se paragonata al 96-98% di Premier League e Bundesliga. In alcuni casi, come racconta Cardia, la FIFA è arrivata persino a regalare i biglietti per partite come Borussia Dortmund-Monterrey, offrendo ingressi gratuiti a chi aveva già il tagliando per PSG-Inter Miami. Risultato? Il Mercedes-Benz Stadium è rimasto comunque mezzo vuoto.
Non sono bastati né i prezzi popolari né i nomi altisonanti in campo. Le partite programmate in orari scomodi per il pubblico locale (le 12 ora di pranzo) e ancora meno accessibili per gli appassionati europei (le 3 di notte) hanno reso la competizione pressoché invisibile al grande pubblico. Come evidenzia Ivan Cardia su Tuttosport, le televisioni hanno fatto fatica a ottenere buoni ascolti, eccezion fatta per sfide come Real Madrid-Juventus, che ha fatto registrare numeri da Champions.
Altro elemento negativo? Il clima: pioggia torrenziale e fulmini, come accaduto per Benfica-Chelsea, sospesa a Charlotte. I giocatori, sfiniti dalla stagione, hanno interpretato il torneo con scarso agonismo. Emblematico, secondo Cardia, lo sfogo di Lautaro Martinez nello spogliatoio, infastidito dal disimpegno di alcuni compagni.
L’idea di posizionare la competizione negli Stati Uniti — un anno prima dei Mondiali “veri” del 2026 — non ha pagato. Come sottolinea ancora Cardia su Tuttosport, il tentativo di intercettare sia il pubblico locale sia quello europeo si è rivelato un boomerang. I soldi sono arrivati nelle casse dei club, è vero, ma la percezione generale è stata quella di un torneo estivo, quasi amichevole.
Ora si guarda al 2029: il Qatar, il Brasile e altre nazioni si sono già fatte avanti. Ma il monito è chiaro: questa prima edizione ha lasciato più dubbi che certezze. E se errare è umano, perseverare — conclude Tuttosport — sarebbe imperdonabile.