Stroppa: «Vazquez è pronto a rientrare. Ai playoff servono arbitri all’altezza»

Alla vigilia della sfida contro il Pisa, Giovanni Stroppa ha parlato in conferenza stampa toccando i principali temi in vista dell’ultima giornata della regular season, tra gestione delle assenze, ambizioni playoff e rientri importanti come quello di Vazquez.
Sulla formazione e le defezioni

«Valuteremo dopo la rifinitura chi potremo recuperare. Gli squalificati li conoscete già, ma ci sono anche altri acciaccati da gestire». Stroppa, infatti, dovrà fare i conti con numerose assenze, ma non ha escluso la presenza di qualche giovane della Primavera: «Potrebbe esserci Gabbiani, come premio per lui e per il lavoro del settore giovanile».

Sul Pisa e il valore dell’avversario

«È vero che hanno già festeggiato la promozione, ma sarà una partita vera. Ho visto la gara contro il Sudtirol: giocano con libertà mentale e mostrano tutta la loro forza. Complimenti a Inzaghi, ha fatto qualcosa di impressionante. Il Pisa, così come il Sassuolo di Grosso, ha fatto un campionato straordinario fin dalla prima giornata».

Obiettivo terzo posto?

«Non dipende solo da noi, ma andremo a Pisa per fare ciò che sappiamo fare, cercando di vincere. La squadra è in salute e lo ha dimostrato. Vogliamo dare continuità e poi recuperare energie. Dopo la gara darò due giorni di riposo e poi inizieremo una settimana tipo in vista dei playoff».

Vazquez, Barbieri e possibili scelte

«Vazquez rientrerà, lo vedrete in campo. Ha fatto due mesi di preparazione, è motivato e rappresenta una risorsa importante. Barbieri invece non lo voglio rischiare, è diffidato. Per Collocolo e Zanimacchia valuteremo dopo la rifinitura».

Sulla crescita della squadra

«Contro lo Spezia abbiamo dimostrato maturità e spessore tecnico, anche in un contesto complicato. C’è maggiore consapevolezza, ma sappiamo che dobbiamo continuare a migliorare».

Sugli arbitraggi nei playoff

«Si alza il livello, ed è giusto che ci siano uomini all’altezza. Non mi pongo mai problemi su chi arbitra, ho rispetto per tutti. Ma viste le piazze coinvolte, serviranno figure forti e preparate».

Identità e gioco offensivo

«Il calcio moderno è propositivo e credo che la mia Cremonese ne sia un esempio. Anche in passato i numeri parlavano chiaro: si cerca sempre di vincere, e c’è sempre stata un’identità precisa».

Sul vice Guerra e l’espulsione

«Guerra ha scherzato dicendo che aspettava da anni l’esordio in panchina… È vero, anche perché non è mio costume venire allontanato. Riviste le immagini, non ho fatto nulla se non sottolineare che il guardalinee aveva segnalato il contrario. È andata così, ora toccherà a Guerra dimostrare il suo valore».