Nell’ultima parte dell’intervista concessa a Massimiliano Radicini per il Giornale di Sicilia, Joel Pohjanpalo ripercorre la fatica nascosta dietro al suo percorso, il valore dell’esperienza rosanero e la priorità assoluta che attribuisce agli obiettivi collettivi.

Sul momento più duro della carriera, richiamato anche nel libro di Ari Virtanen, l’attaccante ricorda: «Il lungo infortunio ai tempi in cui giocavo nel Leverkusen. Ho perso più di 500 giorni di calcio e sono tornato al top segnando diversi gol in Nazionale e nel mio club. Penso che quello sia stato il momento più difficile e decisivo della mia carriera».

Quando gli viene chiesto che titolo darebbe a un ipotetico nuovo capitolo dedicato al Palermo, Pohjanpalo non ha esitazioni: «Sento davvero che Palermo sta riscrivendo una parte importante della mia storia. Qui ho trovato un senso profondo nel mio lavoro. Se dovessi aggiungere un capitolo, forse lo titolerei “Il meglio deve ancora venire”».

Si parla poi del contratto in scadenza nel 2029, quando avrà 35 anni, e del rapporto con la piazza: «Un matrimonio solido, basato su fiducia e obiettivi condivisi. Il fatto che il contratto sia lungo mi permette di lavorare con serenità e allo stesso tempo di sentire la responsabilità di lasciare un segno. Palermo è una piazza che merita dedizione totale».

Infine, la scelta tra obiettivo personale e traguardo del club non lascia spazio a dubbi: «Senza dubbio la squadra. I traguardi individuali hanno valore solo se contribuiscono a qualcosa di più grande. Se potessi scegliere di segnare meno ma raggiungere l’obiettivo del Palermo, lo farei senza esitazione. Perché ciò che resta, alla fine, è sempre il percorso della squadra».

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