Nel Corriere dello Sport, Paolo Vannini analizza il momento complicato di Joel Pohjanpalo, evidenziando come il bomber rosanero stia vivendo un periodo di insolito silenzio realizzativo. Come ricorda Vannini sul Corriere dello Sport, l’attaccante finlandese non segna da cinque gare e da quaranta giorni, un digiuno che coinvolge anche la nazionale, dove l’ultima rete risale a giugno contro la Polonia. Ora il numero 20 rosanero prova a rigenerarsi con due match casalinghi della Finlandia: domani contro Malta e lunedì nell’amichevole con Andorra, sempre che il Ct Kanerva decida di impiegarlo.

Una flessione non comune per un giocatore che, ricorda ancora Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, resta una garanzia ma oggi non basta a risolvere i problemi offensivi di un Palermo discontinuo, capace di alternare giornate brillanti a prestazioni opache. A Castellammare, nonostante un dominio territoriale nel primo tempo, i rosa non hanno mai centrato la porta. Neppure Pohjanpalo, che si è battuto con generosità senza trovare un guizzo, come già accaduto nei playoff di maggio sullo stesso campo, quando fu annullato da Peda — oggi suo compagno.

Neanche l’ingresso contemporaneo di tre arieti, con Le Douaron e Corona al fianco del finlandese, ha cambiato il copione: il Palermo non è riuscito a rendersi pericoloso. Eppure, come sottolinea Vannini nel suo approfondimento per il Corriere dello Sport, i numeri dell’ex Venezia restano inequivocabili: miglior marcatore della squadra con 4 reti (alla pari con Pierozzi), miglior assistman con 3 passaggi decisivi e primatista assoluto di legni colpiti in Serie B (ben 4). Da quando veste il rosanero, la sua media realizzativa conferma il suo valore: 13 gol in 27 partite, praticamente uno ogni due gare.

Per questo, scrive Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, ci si attende un suo colpo d’ala. Ma la mini-crisi evidenzia un altro dato: nessuno segna da solo. Pohjanpalo deve incidere di più, ma deve anche essere servito meglio, con cross di qualità che valorizzino il suo gioco aereo. Il Palermo ha bisogno dei suoi gol, e la testa bionda del vichingo resta una delle armi più importanti per ritrovare continuità e concretezza sotto porta.