Una partita sporca, ruvida, di nervi e resistenza. Ma soprattutto di durata. Perché, come racconta Stefano Ferrari sul Corriere dello Sport, il Modena resta dentro la gara per sessanta minuti, il Monza per novanta. Ed è tutta qui la differenza che decide il 2-1 del Braglia, terza sconfitta interna di fila per i gialli dopo Catanzaro e Venezia, come sottolinea ancora Stefano Ferrari sulle colonne del Corriere dello Sport.

Il Modena chiude nel peggiore dei modi il 2025 casalingo, scivolando a meno cinque dalla promozione diretta. Una gara intensa, a tratti cattiva, mal controllata da Bonacina, che accompagna una serata amara per i canarini, come evidenzia Stefano Ferrari del Corriere dello Sport.

La prima frazione è equilibrata. Il Modena cresce grazie alla qualità di Massolin, che sfiora il gol con un sinistro a giro neutralizzato da un grande intervento di Thiam. È ancora Massolin a inventare il filtrante che manda Gliozzi a tu per tu con il portiere: controllo sporco, contatto con Izzo, inizialmente lasciato correre, poi corretto dal Var. Bonacina va al monitor e assegna il rigore. Gliozzi non sbaglia: è il 40’, nono centro stagionale, settimo dal dischetto.

Nella ripresa cambia tutto immediatamente. Cross dalla destra, la difesa emiliana resta immobile e Azzi, ex della gara, sbuca sul secondo palo e firma l’1-1. Il Monza prende campo, il Modena arretra. Al 20’ arriva l’episodio chiave: corner di Keita, Chichizola non esce e Ravanelli, dimenticato in area, colpisce per il gol del sorpasso. Come riporta ancora Stefano Ferrari sul Corriere dello Sport, da lì in avanti i brianzoli gestiscono, mentre ai gialli non basta l’orgoglio finale.

C’è spazio anche per le polemiche: Gliozzi lanciato a rete in posizione regolare viene fermato dal direttore di gara. Negli ultimi minuti il Modena attacca di pancia, ma il pareggio non arriva. Il Monza passa, il Braglia resta in silenzio.