
Saranno giorni decisivi per il futuro dell’ACR Messina. La squadra peloritana rischia di non riuscire nemmeno a iscriversi al prossimo campionato di Serie D a causa dei debiti accumulati, di un’istanza di fallimento fissata per il 10 giugno e una proprietà assente, insieme alla mancanza di potenziali acquirenti per il titolo sportivo.
Una situazione – si legge su Messina Sportiva – che apre scenari tutt’altro che rassicuranti. Da regolamento, chi perde la C sul campo non può contare su deroghe o ripartenze agevolate. Per cui, se il Messina dovesse fallire senza iscriversi in D, il titolo sportivo andrebbe perso e bisognerà ripartire dalla Terza Categoria. L’unica salvezza sarebbe trovare degli investitori che prendano a cuore la causa, anche perchè nemmeno il Comune potrebbe intervenire per facilitare una ripartenza dall’Eccellenza, dove la città è già rappresentato dalla Messana, che ha appena ottenuto la promozione nella massima categoria regionale.
Non è da escludere l’acquisto di un titolo sportivo da parte di una società già esistente, oppure una fusione con un club della stessa provincia, come Milazzo, Nebros, Gioiosa, Sant’Agata, Rosmarino o San Fratello Acquedolcese, o anche la fusione con una società minore della provincia. Il 10 giugno, però, è alle porte, con l’udienza fallimentare che potrebbe segnare la fine dell’ACR Messina. Senza investitori seri e un progetto sostenibile, l’incubo della Terza Categoria diventa ogni giorno più reale.