Il Messaggero: “Frosinone, ora o mai più: a Palermo per salvarsi (e riscattarsi)”

FROSINONE – Due partite, tre punti da conquistare, nessun margine di errore. Il Frosinone di Paolo Bianco è entrato nella fase più critica della stagione: con i playout distanti appena un punto e la retrocessione diretta a tre, la squadra giallazzurra sente tutto il peso del fiato delle inseguitrici sul collo. E adesso non si può più sbagliare.
Come sottolinea Alessandro Biagi su Il Messaggero di Frosinone, la trasferta di venerdì sera al Barbera di Palermo sarà un banco di prova fondamentale, non solo per la classifica, ma anche per l’orgoglio. «Il Palermo — ricorda Biagi — ha fame di punti per blindare i playoff, e non ha dimenticato la finale persa nel 2018». A tutto ciò si aggiunge l’incognita Marchizza, uscito malconcio sabato per un problema al ginocchio e probabilmente assente in Sicilia.
Da Marassi al rallentamento: il Frosinone che si è fermato
Il Frosinone, che appena un mese fa dominava 0-3 la Sampdoria a Marassi, sembra aver perso lo slancio: come evidenziato da Biagi, dopo le quattro vittorie consecutive, la squadra ha inanellato una sconfitta (contro il Pisa) e quattro pareggi, l’ultimo sabato scorso contro il Cittadella.
Un ciclo rallentato, che ora mette a rischio la categoria. E il calendario non aiuta: dopo Palermo, ci sarà la trasferta sul campo del Sassuolo di Fabio Grosso, già promosso in A e intenzionato a chiudere senza macchie. Come scrive Il Messaggero, «il Frosinone ha già sprecato le gare sulla carta più abbordabili, ora servono tre punti veri».
Lezione Cittadella: errori da non ripetere
Dalla sfida col Cittadella, come nota Biagi, «ci sono appunti da studiare, ricorrenti in questa stagione». A partire dalla mancanza di lucidità: 22 tiri tentati, ma solo 3 in porta, frutto di frenesia e poca precisione. L’unico gol è arrivato su rigore, trasformato da Ambrosino, capocannoniere stagionale con cinque reti.
Ma la vera criticità è l’egoismo sotto porta, evidenziato dallo stesso Biagi: «Troppi tentativi personali, troppe scelte sbagliate, anche da chi entra a gara in corso e dovrebbe pensare prima alla squadra». Errori pesanti quando i punti valgono doppio.
Fragilità difensiva e mentalità da ritrovare
A pesare è anche la disattenzione dietro. Il pareggio del Cittadella nasce da un’incomprensione tra Bettella, Monterisi e Bracaglia, un terzetto chiamato a chiudere uno spazio che invece si è aperto davanti all’avversario. A Palermo servirà ben altro, specie in un contesto dove — segnala Il Messaggero di Frosinone — «la presenza del tifo canarino è ancora incerta», vista la possibile classificazione del match come a rischio ordine pubblico.
E proprio Lucioni, che a Palermo ci ha giocato, è il simbolo della leadership che serve ora: «Non è un caso — scrive Biagi — che molti lo avrebbero voluto in campo già domenica».
Salvezza in due tappe
Il tempo stringe. La squadra è tornata ieri ad allenarsi e, come ricorda Biagi, «ora serve solo grinta, cattiveria agonistica, lucidità ed esperienza». Non basteranno due pareggi: servono almeno tre punti per evitare i playout. La Serie B, conquistata con oltre 10.000 abbonamenti nonostante la retrocessione dello scorso anno, merita di essere difesa fino all’ultima goccia di sudore.
Ora si vola verso Palermo. È tempo di salire di quota e volare sopra le difficoltà, come chiesto da tutta una città che crede ancora in questa salvezza.