La notte del “Ceravolo” ha regalato consigli preziosi. Come scrive Tullio Calzone sul Corriere dello Sport, questo campionato, benché solo agli inizi, conferma già le attese: non ci saranno campi di conquista per nessuno e le partite non offriranno percorsi scontati.

Il 2-2 tra Catanzaro e Juve Stabia, condotto in panchina da due tecnici emergenti come Aquilani e Abate, ha mostrato la natura autentica della Serie B: equilibrio, sofferenza e ribaltoni. Spietate e micidiali in avvio le Vespe, capaci di colpire dal dischetto con Gabrielloni e raddoppiare con Carissoni. Ma l’espulsione di Cacciamani poco prima dell’intervallo ha cambiato tutto, offrendo nuova linfa ai giallorossi.

Rimonta firmata Verrengia e Iemmello

Il Catanzaro non si è arreso, trovando il pari con merito: prima la prima rete in cadetteria di Verrengia, poi il sigillo di capitan Iemmello. È il quinto pareggio in cinque gare, ma come sottolinea Tullio Calzone sul Corriere dello Sport, il pubblico del “Ceravolo” ha comunque apprezzato lo spirito della squadra, profondamente rinnovata in estate e sempre più capace di diventare gruppo vero.

Le Vespe resistono

Nonostante la rimonta subita, la Juve Stabia ha mostrato compattezza e solidità. Principi di gioco chiari, continuità con il lavoro della scorsa stagione e innesti che funzionano: questi i segnali messi in evidenza dal match. «Il punto diventa prezioso – rimarca Tullio Calzone sul Corriere dello Sport – soprattutto perché conferma la bontà di un progetto sostenibile, anche a costo di dolorose cessioni». La società campana continua su una linea di rigore gestionale, tra cui l’apertura a nuove frontiere come criptovalute e bitcoin, senza snaturare la propria identità.

Uno sguardo sugli altri campi

Il pomeriggio e la serata offrono altri motivi di interesse. Come ricorda Tullio Calzone sul Corriere dello Sport, riflettori puntati sul “Manuzzi” per Cesena-Palermo, sfida che incrocia ricordi e ambizioni. Al San Nicola, invece, Bari-Sampdoria promette scintille: i pugliesi contro una Samp ultima in classifica a zero punti dopo quattro giornate, con la contestazione alle stelle. Sullo sfondo, le promesse del patron Joseph Tey Wei Jin: Serie A entro tre anni. Per ora, resta soltanto un baratro da evitare.