Carneficina di Monreale, fermato Salvatore Calvaruso: l’ex pugile incastrato da video e testimoni

Diciannove anni appena compiuti, ma con i guantoni appesi al chiodo già da tre anni: Salvatore Calvaruso è il giovane fermato dai carabinieri nella notte tra domenica e lunedì (27 e 28 aprile 2025) per la sparatoria avvenuta a Monreale, costata la vita a più persone.
Calvaruso, ex promessa del pugilato, durante un lungo interrogatorio ha inizialmente reso dichiarazioni spontanee, ammettendo di aver sparato. Successivamente, però, davanti al pubblico ministero, si è avvalso della facoltà di non rispondere, rendendo al momento inutilizzabili le sue prime ammissioni.
A incastrarlo, però, sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona della sparatoria e le testimonianze raccolte dagli inquirenti. Sul luogo della rissa che ha preceduto la carneficina sono stati trovati anche gli occhiali di Calvaruso, oggetto che lo stesso indagato aveva ammesso di aver perso.
Decisivo anche il racconto di un amico del ragazzo, ascoltato dai magistrati: il giovane ha riferito di aver prestato il motorino a Calvaruso la notte dei fatti e di essere stato successivamente avvicinato da lui, che gli avrebbe chiesto di denunciarne il furto, confessandogli di aver «combinato un macello sparando ed uccidendo due persone» (in un primo momento il bilancio contava due vittime).
Il testimone ha inoltre descritto l’abbigliamento indossato quella notte da Calvaruso, confermando i dettagli già forniti dall’indagato nelle prime dichiarazioni. Ulteriori conferme sono arrivate anche dai riconoscimenti fotografici effettuati da altri testimoni.
Le indagini proseguono, mentre per Salvatore Calvaruso si profila un’accusa pesantissima.