Bovo: «Alleno il collettivo. Qui al Palermo ritrovo emozioni che non si cancellano»

Il tecnico dell’Under 17 rosanero ai microfoni del club: «Crescita umana, entusiasmo e ambizione: questa è la nostra identità»

Cesare Bovo, tecnico dell’Under 17 del Palermo, traccia un primo bilancio della sua esperienza sulla panchina rosanero ai microfoni ufficiali del club. Un cammino positivo, spiega l’ex difensore, fatto di crescita, responsabilità e identità collettiva. Come riferito dal Palermo FC nell’intervista pubblicata sui canali ufficiali, l’allenatore si concentra soprattutto sul percorso umano dei suoi ragazzi.

«Devo dire positivo. Non mi riferisco solo ai risultati, ma a come si sono svolti questi tre mesi: la crescita dei ragazzi e anche la mia, perché è la mia prima esperienza da solo», afferma Bovo, sottolineando come il lavoro quotidiano abbia già dato frutti importanti. «Stiamo migliorando ciò che per me conta di più».

Il cuore del progetto tecnico, racconta il mister all’Ufficio Stampa del Palermo FC, è lo spirito di squadra: «Sono contento dei miglioramenti nel giocare insieme, nel sacrificarsi l’uno per l’altro. L’aspetto tattico viene dopo: prima devono capire cosa significa essere squadra, nel bene e nel male».

Valori, identità e crescita personale

L’ex difensore rosanero insiste sulla formazione caratteriale dei giovani:
«Devono sapersi mettere in discussione, accettare una non convocazione, evitare alibi. Crescere come persone è la base per crescere come calciatori».

Forte l’attaccamento del gruppo alla maglia: «I ragazzi sono tifosi del Palermo, la sentono addosso. A volte anche troppo, con un po’ di ansia all’inizio delle partite per il desiderio di dimostrare di essere all’altezza».

Il peso del City Football Group e il futuro del settore giovanile

Bovo non nasconde l’importanza della proprietà internazionale:
«Sapere di avere dietro il City Football Group ti rende più ambizioso. Guardi al futuro con stimoli diversi».

Fondamentale, secondo il tecnico, sarà anche il nuovo centro sportivo: «Avere una casa, un luogo dove sentirsi parte di qualcosa, è determinante per la crescita dei ragazzi».

Tre parole per l’identità dell’Under 17

Bovo la sintetizza così:
«Collettivo, perché il bene comune viene prima del singolo. Ambizione, perché sognano di giocare un giorno al Barbera. Entusiasmo, che è la base per lavorare e soffrire nel modo giusto».

Il Barbera: un ritorno al passato

Infine, il tecnico si lascia andare a una riflessione personale sullo stadio che lo ha visto protagonista:
«Per me tornare al Barbera è sempre emozionante. Ho vissuto tre anni stupendi, forse i migliori della mia carriera. Quelle sensazioni sono ancora vive e penso lo saranno per sempre».